Covid, un dipendente del Ministero dello Sviluppo Economico è risultato positivo al virus. Disposta immediatamente l’evacuazione dei locali della struttura. Sanificazione e possibili test a tappeto.
Non si arrestano i casi di contagio nel nostro Paese, tanto che pare che il coronavirus sia riuscito ad entrare all’interno dei ministeri. Secondo quanto si apprende dalle fonti, infatti, il Ministero dello Sviluppo Economico (in via Molise, a Roma) sarebbe stato evacuato nelle scorse ore a causa di un caso positivo di Covid-19 tra i dipendenti. Tutte le persone all’interno dell’edificio sono state fatte uscire e probabilmente l’intera struttura verrà sanificata, con i dipendenti (non è chiaro se tutti) che dovranno effettuare i test di controllo.
Secondo quanto si apprende, i locali del ministero dello Sviluppo Economico sono stati fatti evacuare nelle ultime ore a causa di un caso riscontrato di Covid-19 tra uno dei dipendenti. La misura è resa nota nel corso della mattinata di oggi, giovedì 24 settembre, e riguarda tutto il personale che lavora della sede di via Molise, nella Capitale. Dalle ricostruzioni offerte dalle fonti, la misura è scattata dopo che un lavoratore è risultato positivo al tampone per la ricerca del virus Sars-CoV-2.
Come da prassi, e per poter effettuare tutti i dovuti protocolli sanitari, la struttura dovrà ora essere sanificata. La procedura, si vocifera, pare partirà già da domani. Inoltre, tutto il personale venuto a contatto con il paziente negli ultimi giorni dovrà rispettare obbligatoriamente l’isolamento domiciliare, oltre che essere sottoposto al relativo tampone per la ricerca del virus.
Nel frattempo aumentano i casi di coronavirus in città, tanto che nella giornata di ieri solo a Roma erano stati registrati 135 nuovi contagi, a fronte dei 195 registrati sull’intero territorio della regione. Per questo, allora, pare sempre più tangibile l’ipotesi di una proroga dello stato di emergenza oltre il 15 ottobre per il nostro Paese. Dopo alcune insistenti voci di corridoio, pare siano infatti arrivate delle conferme piuttosto concrete in merito.
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Secondo quanto riportano le fonti vicine all’esecutivo, la decisione sarebbe stata già approvata, ma resterebbe ancora da scegliere la formula di applicazione. Sarebbero tre le opzioni più plausibili al momento: la prima (meno probabile) prevede di smontare l’attuale status tenendo in piedi solo le parti considerate ancora utili; la seconda sarebbe quella di promulgare una mini-proroga di poche settimane; l’ultima, invece, prevederebbe la conferma dello di emergenza fino al 31 dicembre 2020.
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