Il leader della Lega parla anche delle amministrative, con diversi comuni strappati al centro-sinistra. E sull’attività del Governo Salvini chiede sostegno alle aziende, un piano per le scuole e più sicurezza.
Matteo Salvini recrimina, dopo una tornata elettorale che per la Lega è stata tutt’altro che positiva. Al di là dell’esito del referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari, in cui non c’erano forze in campo ben distinte. Sul fronte delle Regionali, invece, la Lega in quanto partito a sè stante non è andato benissimo. Passino le sconfitte patite in Toscana e in Puglia, dove Giani ed Emiliano hanno sconfitto la coalizione del centro-destra. L’unica vittoria fuori programma è arrivata nelle Marche, grazie però a un candidato di Fratelli d’Italia. E persino in Veneto, dove Zaia ha vinto con una lista che avrebbe distrutto anche la Lega.
Tuttavia Salvini, intervistato dai colleghi del Corriere della Sera, non perde la sua proverbiale spavalderia. E quando gli viene chiesto se l’esito delle regionali lo ha abbattuto, risponde di no. Anzi replica: “Ho due nuovi numeri da giocare al Lotto. Sono il 46 e il 70: 46 erano i consiglieri regionali che la Lega aveva fino al 19 settembre. 70 sono quelli di oggi“. E di fronte alla sconfitta delle Regionali, il leader del Carroccio rilancia: “Per rimanere al dato più recente, le Amministrative sono state molto buone. Strappiamo diversi comuni al centrosinistra — sottolineo Macerata al primo turno con candidato nostro — e siamo al ballottaggio a Reggio Calabria, Matera, Arezzo“.
I colleghi fanno notare a Matteo Salvini che la Lombardia non sembra più essere un feudo leghista. Sembra essere nato qualche problema, soprattutto per un dominio che non è più tale. Tuttavia, Salvini mantiene l’ottimismo per il futuro del Carroccio nella regione in cui tutto ha avuto inizio. “Abbiamo guadagnato una decina di Comuni e siamo al ballottaggio a Lecco – dichiara – . Vorrei aggiungere che anche nella Bergamasca, con l’eccezione di Clusone, siamo andati molto bene: lo dico perché esiste una certa lettura secondo cui quelle zone sarebbero deluse dal centrodestra“.
Ben diverso è il problema nelle regioni meridionali. Ci si aspettava la rivoluzione, ma alla fine il centro-sinistra ha avuto la meglio. E almeno in questo caso, il leader della Lega fa mea culpa: “Al Sud, in Puglia e in Campania, è stata l’offerta del centrodestra in generale a non essere all’altezza. Noi, certo, dovremo ragionarci. Oggi riunisco i coordinatori regionali e, dati alla mano, faremo un esame di dove e come abbiamo sbagliato“. Ma Salvini non molla, anzi rilancia: “In Puglia e Campania partivamo da zero. Ora, abbiamo sei consiglieri regionali. Cresciamo“.
Una delle sconfitte più brucianti per la Lega è quella patita in Toscana. Susanna Ceccardi ha capitolato nei confronti di Eugenio Giani, che prosegue la linea dem nella regione. In questo caso, l’ex ministro dell’interno non sembra avere nulla da rimproverare alla sua candidata: “Susanna ha fatto una grandissima campagna elettorale e, mi creda, io non sottovaluto nessuno, anzi: non siamo noi che abbiamo dimenticato che si parla di una Regione in cui la sinistra governa dal dopoguerra. 5 anni fa il nostro candidato aveva preso il 20%, oggi abbiamo raddoppiato e siamo al 40“.
Matteo Salvini non si espone quando gli viene chiesto del processo, al quale verrà sottoposto a inizio ottobre a Catania. Ma replica a chi sostiene che l’esito delle regionali potrebbe far sorgere delle frizioni tra lui e Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia è stata, di fatto, l’unica vincitrice del centro-destra: “Finché c’è una crescita interna alla coalizione, è un fatto positivo per tutti – dice il leader del Carroccio – . Per me, va bene. Se una squadra vince, vince la squadra. Se perde, perde con scelte che sono di tutti. E comunque non commento gli errori degli altri, men che meno degli alleati“.
Salvini non sembra neanche preoccupato dall’ascesa di Luca Zaia. In Veneto, il candidato inizialmente affiliato alla Lega ha stravinto con una lista tutta sua. In ogni caso, il leader leghista replica a modo suo, di fronte a una sconfitta evidente: “In quelle liste sono tutti leghisti – dice in merito alla Lista Il Doge – . Con Zaia non c’è mai stato né mai ci sarà il benché minimo problema e il suo risultato mi riempie di orgoglio. In Veneto ci saranno 33 consiglieri leghisti su 49. Renzi e Di Maio, invece, non entrano. Loro insieme zero. E noi, da soli, 33“.
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E nonostante la sconfitta appena maturata per il suo partito, Salvini torna all’attacco dell’attuale Governo. E lo fa con i suoi soliti toni: “Giuseppe Conte a questo punto ci deve ascoltare. Non è possibile governare con una forza politica scomparsa, ma ancora meno contro una coalizione che esprime quindici presidenti su venti“. E passa alle richieste: “Noi chiediamo un piano di sostegno alle aziende vero, un piano di riapertura delle scuole vero e, scusate se insisto, un piano della sicurezza vero: anche ieri sono arrivate alcune centinaia di persone“.