Facebook: blocco dei dati verso gli Usa? L’azienda minaccia di lasciare l’Ue

(Foto di John This, da Getty Images)
Arrivato il divieto dell’Authority irlandese per la privacy, Facebook prepara il contrattacco, affermando di esser pronto a lasciare l’Europa. Una tattica già adottata anche in Australia, dove però rimase allo stato di minaccia.

Yvonne Cunnane, responsabile della protezione dei dati di Facebook Ireland e consulente legale associato, parla a nome dell’azienda e prende posizione: “Nel caso in cui il ricorrente fosse soggetto al divieto completo del trasferimento dei dati degli utenti negli Stati Uniti, come sembra essere proposto dal DPC, non è chiaro come, in tali circostanze, potrebbe continuare a fornire i servizi di Facebook e Instagram nell’UE”. Tradotto, Facebook e Instagram minacciano di lasciare l’Europa se non sarà consentito trasferire i dati negli Usa. Facebook ha affermato che non ci sarebbe altra scelta, a fronte della decisione della commissione irlandese per la protezione dei dati. Un avviso che fa tremare, se si pensa che il numero degli utenti Facebook e Instagram in Europa ammonta ormai a circa 400 milioni. Ma qual è la causa scatenante? Circa un mese fa è stato emesso un ordine preliminare che vieta a Facebook di trasferire negli Usa informazioni sui clienti europei. A scatenare il divieto, una preoccupazione dell’Ue, che teme che i dati vengano utilizzati e sorvegliati dal Governo statunitense. Così l’avviso di Facebook arriva ora all’interno di un ricorso presentato dall’azienda contro il divieto della Commissione per la Protezione dei Dati (DPC) irlandese: all’interno del ricorso l’azienda punta il dito sulla commissaria Helen Dixon, accusata di trattare Facebook in maniera iniqua. Così Cunnane fa notare: Facebook ha avuto a disposizione solo tre settimane per fornire un feedback sulla decisione, un tempo “manifestamente inadeguato”.
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Poi, l’accusa ai danni di Dixon, di aver preso la decisione da sola: “Il fatto che una sola persona sia responsabile dell’intero processo è rilevante per le nostre preoccupazioni sull’inadeguatezza del processo investigativo e sull’indipendenza della decisione finale”. Inoltre, lamenta Cunnane, Facebook sembra essere l’unico ad esser entrato nel mirino della Commissione, a esclusione di altri grandi nomi dell’hi tech che potranno ugualmente trasferire i dati negli Usa: “Se si indaga solo su Facebook e viene impedito il trasferimento dei dati verso gli Stati Uniti, questo potrebbe creare una grave turbativa alla concorrenza“. Intanto nella sede Facebook negano di aver preso una posizione ricattatoria: “Facebook non sta minacciando di ritirarsi dall’Europa”, ha detto un portavoce. Poi ancora: il fascicolo del tribunale stabilisce semplicemente come “Facebook, e molte altre imprese, organizzazioni e servizi, si affidano al trasferimento di dati tra l’UE e gli Stati Uniti per gestire i loro servizi”.