Un amico di Valerio Del Grosso teste oggi all’udienza davanti la prima corte d’Assise. “La sera in cui ci siamo incontrati insieme ad altre persone aveva le lacrime agli occhi, stava male, non ce la faceva neanche a parlare. Luca? Mai interessato alla droga, estraneo a quel mondo”
Un testimone in aula durante il processo per l’omicidio di Luca Sacchi, il giovane di 25 anni ucciso lo scorso 23 ottobre all’Appio Latino, ha rilasciato interessanti dichiarazioni. Il teste è amico di Valerio Del Grosso, arrestato qualche ora dopo l’uccisione di Sacchi. È Del Grosso che ha premuto materialmente il grilletto della pistola, colpendo il 25enne con un proiettile alla testa.
“Ho incontrato Del Grosso il giorno dopo l’omicidio. Ci siamo visti a Tor Sapienza e mi ha detto che la sera prima aveva fatto una sciocchezza, che non pensava di averlo ucciso. Ha detto che non aveva mai avuto un’arma in mano prima e ha mimato il gesto di sparare verso il basso, verso il marciapiede. La sera in cui ci siamo incontrati insieme ad altre persone aveva le lacrime agli occhi, stava male, non ce la faceva neanche a parlare, aveva paura a dirlo alla sua famiglia e fui io a dirlo a suo fratello. Io ho consigliato a Del Grosso di consegnarsi alle forze dell’ordine”.
“Luca disinteressato alle trattative per la droga”
Già qualche giorno dopo l’omicidio è emerso che quella di cui sono stati vittime i giovani non era una semplice rapina. Dietro, una trattativa di droga finita nel sangue. Secondo quanto emerso finora dalle indagini, Luca Sacchi sapeva cosa stava avvenendo quella sera ma non aveva mai partecipato alle trattative per l’acquisto della marijuana.
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Nell’udienza di oggi è stato ascoltato anche un carabiniere: il militare ha dichiarato che nel corso di un incontro avvenuto il 12 ottobre tra Giovanni Princi e un ragazzo indagato per spaccio di stupefacenti, non ci sarebbe stato il coinvolgimento della vittima. “Sacchi è rimasto lontano 2-3 metri ed era totalmente disinteressato a ciò che i due si dicevano”. “Oltre ad assicurare alla Giustizia tutti i colpevoli dell’omicidio, è nostro interesse far emergere la personalità di Luca Sacchi e, dopo quanto emerso oggi, possiamo serenamente affermare che Luca Sacchi non c’entrava assolutamente nulla con il mondo della droga”, hanno dichiarato gli avvocati della famiglia Sacchi, Armida Decina e Paolo Salice.