Un avvocato di Ancona, Sara Bazzani, svela il particolare avvenuto mentre si recava al seggio indossando la mascherina. “Studierò tutte le normative, sono pronta a sporgere denuncia”, dichiara.
La prima tornata elettorale che riguarda l’Italia in questo nefasto 2020 è particolarmente concitata. Si sta votando per il referendum costituzionale per il taglio del numero dei parlamentari. Ci sono sei regioni in cui si chiede agli elettori di scegliere il nuovo governatore. E ci sono anche oltre mille Comuni sparsi per l’Italia in cui si sta eleggendo il nuovo sindaco, con 15 capoluoghi di provincia coinvolti. Ma c’è spazio anche per episodi a dir poco bizzarri, che sono legati a doppio filo con l’emergenza Covid e con le norme a essa collegate.
Come nel caso avvenuto ad Ancona e che riguarda una mascherina, che è stata oggetto di contesa tra un elettore e il presidente di seggio. La protagonista, suo malgrado, di questa vicenda è Sara Bazzani, che di professione fa l’avvocato. La donna si era recata presso il suo seggio per esprimere la preferenza alle urne, ma è stata subito bloccata. Il motivo per cui non è stato inizialmente concesso di votare era legato proprio alla mascherina. La Bazzani, infatti, indossava un dispositivo nero in tinta unita, considerato dal presidente di seggio come un messaggio politico.
Le ire dell’avvocato si sono subito scagliate contro chi non le stava permettendo di far valere il diritto al voto. E quando è stata contattata dai colleghi del Corriere Adriatico, non ha perso tempo nel far notare questo clamoroso episodio. “Non volevano farmi votare perché indossavo una mascherina nera“, ha dichiarato ai microfoni dei colleghi. Una situazione incresciosa e mai accaduta prima, ma che forse manca di buon senso. Considerando la necessità di far rispettare le norme, infatti, questo eccesso di severità da parte del presidente di seggio poteva essere evitato.
Tanto che Sara Bazzani non intende fermarsi qui con la sua invettiva. E si dice pronta a passare dalle parole ai fatti: “Studierò le normative, sono pronta a sporgere denuncia“. Dopodichè l’avvocato di Ancona ha svelato anche quali erano le caratteristiche della mascherina dello scandalo: “È di pizzo nero. L’ho acquistata in un negozio d’abbigliamento e l’ho messa perché faceva pendant con la tuta da ginnastica che indossavo. Come sono entrata, un volontario della Protezione civile mi ha fermato, sostenendo che non potevo votare con quella“.
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L’avvocato ha raccontato anche dell’arrivo dei carabinieri, che così come il presidente di seggio l’hanno invitata a sostituire la mascherina. “Mi sono sentita dare della maleducata da qualcuno perché stavo facendo una scenata per niente e stavo bloccando la fila“, ha proseguito nel suo racconto. Dopodichè è stata la volta del presidente di seggio, che ha preso la parola: “Anche lei mi ha invitato a cambiare mascherina e usarne una di carta che avevano a disposizione. Diceva che la mia non andava bene perché richiamava il colore di un partito in corsa nelle elezioni. Un’assurdità“.