le risse in piazza Carducci - foto via Il Resto Del Carlino
Mesi di risse in piazza Carducci, a Bologna: gruppi di 50 ragazzi si sfidano come nel Fight Club. Partita la raccolta firme dei residenti, che chiedono più controlli e la chiusura dell’area nelle ore notturne.
“Vietato dormire” in piazza Carducci (Bologna). L’estate per i residenti che si affacciano sul largo, in effetti, non riesce a trovare pace nelle ore notturne. Il motivo è legato a un gruppo di ragazzi che, tra urla e baccano, si sfidano a petto nudo in risse e combattimenti. Tant’è che il Resto del Carlino parla di scene alla “Fight Club”, messe in atto da una violenta comitiva di età compresa tra i 17 e i 22 anni.
“L’estate dell’anno scorso qui giocavano a pallone e poi, con le casse bluetooth, sentivano la musica. C’era caos, ma era sopportabile. Quest’anno, dopo il lockdown, sembra che siano state aperte le gabbie e siano uscite le belve“, spiega uno dei residenti ai giornalisti che lo hanno intervistato. Ed è per questo che è già partita una raccolta firme, con l’intento di “far chiudere la piazza di notte o quanto meno ottenere che qualcuno venga a controllare” la situazione che si genera – o degenera. “Arrivano intorno alle 23 e prima delle 3 o le 4 non se ne vanno”, spiega infatti il residente.
“Vivo qui da due anni. L’estate del 2019 c’era un po’ di rumore, ma alla fine la situazione era tollerabile. Quest’anno il lockdown deve aver fatto male a questi ragazzi, perché da maggio a oggi non abbiamo avuto una notte di riposo“, riporta un portavoce che, insieme ai suoi vicini, ha avviato la petizione contro il caos che un gruppo di ragazzi sta creando nelle ore notture in piazza Carducci. L’ultimo grave episodio, racconta, si è verificato tra il 7 e l’8 settembre scorsi.
“Poco prima di mezzanotte sono stato svegliato da urla fortissime. Mi sono affacciato e ho visto questi ragazzi, saranno stati 40 o 50. Erano posizionati in cerchio e, in mezzo a loro, c’erano due a petto nudo, che si sfidavano, prendendosi a calci e pugni. Dovevano essere tutti ubriachi o drogati, perché una volta finito il match, si sono lanciati verso il portone del museo Carducci. Ho temuto che lo sfondassero”, spiega il testimone ai giornalisti.
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E alla richiesta di aiuto pervenuta alle forze dell’ordine, preoccupa il responso negativo: “Abbiamo chiamato i carabinieri, ma ci hanno detto che avevano tutte le macchine impegnate e non potevano mandare nessuno“. Con petizioni e sollecitazioni al comitato di Quartiere, l’intento degli abitanti è quello di evitare che “qui diventi come piazza Verdi”. E l’ipotesi, spiega ancora il portavoce, “non è tanto balorda, visto che non ci sono né controlli, né attenzione“.
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