Qualche giorno fa aveva raccontato di essere stato aggredito da un giovane migrante, ma oggi si scopre che invece era tutto falso: denunciato Emanuele Rachiele, il 19enne candidato leghista di Valenza.
Tutto falso il racconto di Emanuele Rachiele, il 19enne in carrozzina candidato per la Lega al Consiglio comunale di Valenza (Alessandria). E per lui è ora scattata anche una denuncia per simulazione di reato. La vicenda si riferisce alle dichiarazioni che lo stesso Rachiele aveva fatto pubblicamente la scorsa settimana. Con lo scopo probabile di acquisire notorietà, il ragazzo aveva infatti sostenuto di essere stato aggredito da un giovane migrante. Ad essere stato denunciato dai carabinieri, sempre per lo stesso reato, è anche un suo conoscente, che reggendogli il gioco aveva invece raccontato di averlo soccorso dopo la presunta aggressione.
Qualche giorno fa, il 19enne candidato per la Lega aveva raccontato di una presunta aggressione nei suoi confronti perpetrata da un giovane di colore. Dal suo racconto era emerso che all’uscita del cimitero, dove era andato a far visita alla tomba del nonno, l’immigrato l’avesse prima avvicinato, e che poi avesse tentanto di strappargli a forza il marsupio. Sarebbe poi stato un amico del 19enne, attirato dalle grida di aiuto, a mettere il fuga lo scippatore. Ad oggi si scopre, però, che si tratta di un episodio completamente inventato.
Emanuele Rachiele e il suo conoscente – del quale non sono state divulgate le generalità – avrebbero forse agito con lo scopo di acquisire notorietà e consenso politico. Un fatto gravissimo, questo, sul quale si è espresso anche il candidato sindaco leghista di Valenza, Maurizio Oddone: “Ho parlato con Lele non appena ne ho avuto notizia. Si è detto consapevole di aver agito in modo improvvido ed è dispiaciuto di avere violato la legge e la fiducia di tutti noi. Si è detto immediatamente disposto, qualora venisse eletto in Consiglio, a rassegnare le dimissioni, autosospendendosi con effetto immediato da ogni attività politica“.
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E spiega ancora il primo cittadino: “Da parte mia c’è piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura. Resta il fatto che Lele, il cui comportamento non è scusabile in alcun modo, vive una condizione di disagio sicuramente non facile, aggravata ancora di più dal periodo che abbiamo vissuto tutti con il lockdown , e con lui altri ragazzi che a quell’età rappresentano una fascia particolarmente debole e sensibile. Per questo, come genitori e come persone che fanno parte di una comunità, dobbiamo stare loro vicini, soprattutto adesso, per evitare ulteriori aggravamenti del disagio ed episodi spiacevoli“.
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