Dana Lauriola è portavoce del movimento No Tav e attivista del centro sociale Askatasuna. Era stata condannata a due anni per l’episodio del blocco del casello di Avigliana della Torino-Bardonecchia.
Ancora guai con la giustizia per Dana Lauriola. La 38enne portavoce del movimento No Tav e attivista del centro sociale Askatasuna è finita ancora una volta con le manette ai polsi. Ma questa volta, il suo arresto non è stato affatto agevole per gli agenti della Digos che si sono presentati presso la sua abitazione. La Lauriola, infatti, si trovava a Bussoleno, in Val Susa, quando ha ricevuto la visita delle forze dell’ordine. Ma a dare man forte alla portavoce sono stati gli altri membri del movimento No Tav, che sta ancora effettuando un presidio in favore della donna.
Il motivo è presto detto: Dana Lauriola è stata arrestata ben otto anni fa, per via di un episodio che riguarda proprio il movimento di cui si è fatta portavoce. L’episodio in questione è quello del 2011, quando lei e altri componenti del gruppo No Tav hanno bloccato il casello di Avigliana, sulla Torino-Bardonecchia. In quel caso, i manifestanti di fatto ostruirono l’utilizzo della struttura autostradale, consentendo a centinaia di automobilisti di transitare senza pagare il pedaggio. E già in quel caso la Lauriola finì in manette insieme ad altri rappresentanti del movimento No Tav.
Nel frattempo ci fu la richiesta di trovare una misura alternativa a quella della custodia cautelare, prevista dal Tribunale di Torino. Dopo aver fatto una serie di ricorsi, gli inquirenti furono inamovibili e confermarono la pena e la modalità con cui andava scontata. Ma da allora, le cose per la giustizia si sono complicata. Anche perchè una serie di manifestanti e componenti del Movimento No Tav hanno avviato un presidio permanente davanti all’abitazione della loro portavoce. Una situazione andata avanti fino alla giornata di ieri, quando è arrivata la conferma della condanna.
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E così gli agenti della Digos sono stati chiamati a intervenire per confermare l’arresto di Dana Lauriola. Peccato che ad attenderli ci fossero proprio i manifestanti, con i quali gli agenti hanno dato il via ad alcuni momenti di tensione. Non sono mancati gli insulti e gli spintoni da parte degli attivisti, mentre gli agenti dei reparti mobili della polizia che presidiavano le vie d’accesso all’abitazione. Alla fine, l’operazione di arresto della Lauriola è riuscita, ma le proteste non si fermeranno qui. Oggi, infatti, al Tribunale di Torino proseguirà il maxi processo per i disordini in Val Susa. E anche in questo caso ci sarà un presidio No Tav.
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