Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ne ha parlato in un incontro sul tema del Covid-19 tra ragazzi. “La decisione di chiudere le scuole dovrebbe essere l’ultima spiaggia”, sostiene.
“Date le conseguenze devastanti sui bambini, i giovani e la nostra società nel suo complesso, la decisione di chiudere le scuole dovrebbe essere l’ultima spiaggia“. Questo è, in estrema sintesi, il pensiero espresso poche ore fa da Tedros Adhanom Ghebreyesus. Il direttore generale dell’Oms ne ha parlato nel corso di un incontro sul tema del Covid-19 tra i giovani, specialmente in questi giorni in cui torna d’attualità il tema della scuola. In tutto il mondo, con ritmi e con frequenze diverse, i ragazzi stanno infatti tornando tra i banchi dopo la chiusura imposta per l’emergenza sanitaria.
Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fatto capire che chiudere ancora una volta sarebbe devastante. È una soluzione che, secondo il numero uno dell’Oms dovrebbe essere “temporanea e solo a livello locale in aree con un’intensa trasmissione di Covid-19“. Ghebreyesus sostiene anche che “in molti Paesi servizi essenziali per la nutrizione e l’immunizzazione sono stati interrotti e milioni di bambini hanno perso mesi di scuola“. Dunque ci sono tante valide ragioni per non portare l’istituzione della scuola a chiudere ancora una volta i battenti.
In ogni caso, Ghebreyesus invita le attività di istruzioni a non fermarsi, anche nel caso in cui dovesse tornare l’ombra del lockdown. “Durante la chiusura delle scuole, la continuità dell’istruzione dovrebbe essere garantita attraverso l’apprendimento a distanza“, ha esortato il direttore generale dell’Oms. Il quale ha proseguito il suo discorso, svelando quali sono i nodi da sciogliere in tal senso. In primis “i potenziali effetti a lungo termine del Covid-19 sulla salute in coloro che sono stati infettati rimangono sconosciuti“. Ma non ci sono solo questi potenziali problemi.
Si parla anche della condizione dei bambini, i quali hanno sofferto in altri modi pur restando lontani dalla scuola. In ogni caso, Ghebreyesus fa capire che “le misure adottate in una comunità per ridurre il rischio di trasmissione di Covid-19 ridurranno il rischio anche nelle scuole“. Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è tornato sul tema delle scuole ancora chiuse. E in tal senso rivela che Oms, Unesco e Unicef “hanno pubblicato ieri una guida aggiornata sulle misure di salute pubblica relative alla scuola nel contesto di Covid-19“.
Si tratta di una guida che fornisce “consigli pratici per le scuole in aree senza contagi, in aree con casi sporadici, o con gruppi di casi o in una situazione di trasmissione comunitaria“. Più in generale, tornando sul tema della riapertura, Ghebreyesus ha lanciato un monito. E ha fatto capire che “il tempo durante il quale le scuole rimangono chiuse dovrebbe essere utilizzato per mettere in atto misure per prevenire e rispondere alla trasmissione del virus dopo la riapertura“. Dunque non si possono avere tempi morti: prima di riaprire bisogna mettersi al passo con le norme.
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Il direttore generale dell’Oms chiude il suo intervento dicendo che “dall’inizio della pandemia, capire come Covid-19 colpisce i più giovani è stata una questione prioritaria“. In ogni caso, nove mesi dopo l’inizio della diffusione ci sono ancora molte questioni irrisolte. Anche se il quadro sembra essere più chiaro. Ghebreyesus ha sostenuto che “questo virus può uccidere anche loro, ma che i bambini tendono ad avere un’infezione più lieve e ci sono pochissimi casi gravi e decessi per Covid-19 tra bambini e adolescenti“. Anche se, come chiude il dg dell’Oms, sono necessarie ulteriori ricerche.