Mario Morelli è stato eletto come nuovo presidente della Corte Costituzionale. Giudice del drammatico caso di Eluana Englaro, rimarrà in carica per i prossimi tre mesi, fino al termine del suo mandato.
Eletto oggi il nuovo presidente della Corte Costituzionale: si tratta del giudice Mario Morelli, che rimarrà in carica per soli tre mesi – fino al 12 dicembre 2020, data in cui scadrà il mandato di nove anni di giudice costituzionale. Ad eleggerlo è stato il plenum dei 15 giudici della Corte, con 9 voti a favore. Un risultato, questo, raggiunto però alla seconda votazione, dato che alla prima non era riuscito a raggiungere la maggioranza assoluta. Successore di Cartabia, l’annuncio della sua elezione è stato data dal segretario generale della Corte, Carlo Visconti.
Non si sbilancia sul Referendum: “Vedremo come andrà”
Nato a Roma il 15 maggio 1941, sposato e con due figlie, Mario Morelli è stato eletto giudice costituzionale il 18 novembre 2011 dalla suprema Corte, e ha prestato giuramento davanti al presidente della Repubblica il 12 dicembre dello stesso anno. Sua è stata la sentenza sul drammatico caso di Eluana Englaro, dando il via libera nel 2008, nel rispetto della volontà della ragazza finita in coma vegetativo, al distacco del sondino che la alimentava.
Come viene riportato da La Repubblica, nella sua prima conferenza stampa da presidente della Corte Costituzionale, Morelli non si è sottratto a nessuna delle domande che gli sono state poste. E anzi, dopo aver esordito e scherzato sulla questione della presidenza breve (composta da soli 3 mesi di carica), il giudice ha poi parlato del Referendum. “Sì o no? Mario Morelli lo direbbe. Ma il presidente della Corte non può sbilanciarsi. C’è un mezzo pieno e un mezzo vuoto, vedremo come andrà”, ha raccontato ai giornalisti che lo hanno intervistato.
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E parlando poi delle riforme volte al taglio dei parlamentari, ha ulteriormente aggiunto: “La riforma incide sulla Costituzione in maniera relativa e va completata con provvedimenti in tempo diacronico”. Mentre per quanto riguarda legge elettorale, “i principi a cui deve ispirarsi sono quelli già fissati dalla Costituzione, che hanno orientato le decisioni della Corte. Il Parlamento è libero e dopo, se ci sarà richiesto, ci sarà il nostro esame”, ha spiegato infine Morelli.