Donald Trump ha co-firmato alla Casa Bianca gli ‘accordi di Abramo’ suggellati in tre copie da Israele, Emirati Uniti e Bahrein: in inglese, ebraico e arabo.
“Dopo decenni di violenze questi accordi segnano l’alba di un nuovo Medio Oriente grazie al coraggio dei leader visionari di questi tre Paesi” ha dichiarato il presidente americano Donald Trump, dopo aver co-firmato alla Casa Bianca gli ‘accordi di Abramo’, suggellati in tre copie da Israele, Emirati Uniti e Bahrein, rispettivamente in inglese, ebraico e arabo.
“E’ un giorno storico per la pace”, ha dichiarato dal balcone della Casa Bianca, Trump, “nasce un nuovo Medio Oriente con un accordo che nessuno pensava fosse possibile e che a breve verrà firmato da altri cinque o sei Paesi arabi”. Alla firma erano presenti anche l’ambasciatore dell’Oman negli Usa, Hunaina al-Mughairy, un Paese che, come Sudan e Marocco e forse anche Arabia Saudita, potrebbe seguire gli altri due Paesi del Golfo e normalizzare i rapporti con Israele. È intervenuto alla cerimonia anche il premier israeliano Benjamin Netanyahu e i ministri degli esteri degli altri due Paesi, Abdullatif al-Zayani e Abdullah bin Zayed con i quali il presidente Usa ha svolto degli incontri bilaterali nello studio Ovale prima della cerimonia.
Anwar Gargash, ministro degli Esteri degli Emirati, ha detto che l’accordo tra Emirati e Israele cita la soluzione a 2 Stati come parte di riferimento ad intese precedenti ed ha inoltre aggiunto che la sospensione dell’annessione di Israele di parti della Cisgiordania, metterà fine ai pericoli per questa soluzione.
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Alla fine anche i palestinesi “arriveranno a un punto in cui vorranno unirsi all’accordo di pace» con Israele, dopo l’adesione di altri Stati arabi, ha affermato il presidente americano Donald Trump in una intervista a Fox News alla vigilia della firma. “Avremo la pace in Medio Oriente senza queste stupidaggini, questo sparare a tutti, uccidere tutti, questo spargere sangue sulla sabbia», ha dichiarato.
In un tweet il presidente americano, prima della firma, aveva scritto: “Nessuno pensava fosse possibile”.
La reazione dei palestinesi non è proprio quella di un confronto prossimo. Hanno infatti denunciato “di essere stati pugnalati alle spalle” da quei Paesi che sono venuti a patti con lo Stato ebraico senza aspettare la nascita di uno Stato palestinese e hanno manifestato per quello che definiscono un “giorno oscuro” per la storia del mondo arabo. L’amministrazione Trump ha sempre detto di voler scuotere la regione avvicinando Israele ai suoi vicini arabi in un’unione di interessi contro l’Iran che, per il momento, relega la questione palestinese in secondo piano.
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