La donna era in gita con il marito, il racconto della disavventura. Un atto di prepotenza da parte del marinaio.
È stata davvero una brutta avventura quella della consigliera comunale di Schio, Maura Fontana, membro del direttivo di Fish (Federazione Italiana per il superamento dell’handicap). Giovedì 10 settembre, Maura Fontana ed il marito Antonio Vitella si sono recati in gita a Pellestrina. La signora Fontana è ipovedente a causa di una malattia degenerativa e si muove con l’ausilio di una sedia a rotelle dotata di motore. Una volta arrivati al Tronchetto, dopo aver parcheggiato l’auto, i due coniugi si sono recati ad acquistare i biglietti per poi salire sul ferry per il Lido. Erano muniti appunto della carrozzina e di una bicicletta.
Il viaggio in ferry, i biglietti e il marinaio
La tariffa per un disabile in carrozzina è di 1,50 euro, l’accompagnatore non paga, la bicicletta dell’accompagnatore paga un euro, per cui i due coniugi hanno speso in totale 5 euro andata e ritorno. «Passiamo la giornata al Lido e decidiamo nel pomeriggio di raggiungere Pellestrina. Arriviamo agli Alberoni e ci imbarchiamo sul ferry», ha raccontato Maura Fontana in una lettera inviata ad Avm, al sindaco Brugnaro e agli assessori regionali Elisa De Berti e Manuela Lanzarin e pubblicata anche sui canali social.
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Non essendoci biglietteria il marito ha chiesto al marinaio (matricola 5412) di fare il biglietto per la moglie disabile e la sua bicicletta. Il marinaio a quel punto ha richiesto il pagamento di un euro per la bicicletta e la tariffa di 7,50 euro per il marito passeggero, per un totale di 17,50 euro andata e ritorno. Maura Fontana ha proseguito il suo racconto «Rimango basita. Gli chiedo spiegazioni e mi risponde che se non mi va bene fa pagare anche a me la tariffa intera, perché nel ferry boat comanda lui e non sa se sono davvero disabile. Sono profondamente indignata, come può un operatore interfacciarsi in modo tanto arrogante, offensivo e deridente, nei confronti dei clienti?».
«Stiamo verificando l’accaduto» ha affermato Avm. «Ovviamente se tutto confermato sarà nostra cura contattare i clienti per le dovute scuse per il comportamento tenuto dal nostro operatore e rimborsare quanto richiesto in eccesso rispetto alla tariffa applicabile».