Una delle località finite al centro dell’epidemia di Covid vede tornare i suoi ragazzi a scuola. Oltre 4mila studenti sono tornati tra i banchi. Le scuole nella località del Lodigiano sono chiuse dallo scorso 22 febbraio.
Anche per Codogno, quella odierna sarà una giornata a dir poco particolare. Sarà senza dubbio una giornata di festa, perchè segna un ritorno pressochè totale alla normalità per le attività della località in provincia di Lodi. Anche qui, come in migliaia di città sparse in Italia, tornerà attivo il mondo della scuola. E ciò accadrà dopo che proprio Codogno era stato il primo Comune in tutto il Paese a far chiudere i battenti ai propri plessi. Era il 22 febbraio quando il primo caso di contagio da Covid-19 aveva fatto tremare non solo la località lombarda, ma tutta Italia.
E allora ecco che la riapertura della scuola segna di fatto un nuovo inizio per Codogno e per la nostra nazione. Sono circa 4mila gli studenti che frequentano gli istituti presenti nella località in provincia di Lodi. Tutti i plessi si sono riempiti, da quelli previsti per la scuola primaria fino alle superiori. Come nel caso dell’Istituto Tecnico Agrario Tosi, uno dei fiori all’occhiello della zona. E così, quasi sette mesi dopo che la scuola a Codogno ha chiuso i battenti, ecco che arriva forse il giorno più atteso. Tutti di nuovo in classe, con le dovute precauzioni e seguendo le normative.
Al momento in cui la campanella è tornata a suonare, per la prima volta dopo quel maledetto 22 febbraio, ci ha pensato Francesco Passerini a fare gli onori di casa. Il sindaco di Codogno, accompagnato dagli assessori all’Istruzione e ai Lavori Pubblici, ha iniziato il giro delle scuole per augurare un buon inizio di anno a tutti. Il lavoro in queste settimane è stato intenso nella località del Lodigiano, con l’organizzazione della riapertura nel rispetto delle norme anti-Covid in vigore. E il sindaco ci tiene a sottolineare che quello appena cominciato sarà un anno scolastico delicato e complicato.
Per l’occasione, proprio il primo cittadino ha donato alla scuola circa 5mila mascherine chirurgiche. Ma a breve ci sarà un’altra novità importante, ovvero l’arrivo dei dispositivi di protezione individuale a base di prodotti ad alta biodegradabilità. “Si tratta di un modo da preservare l’ambiente – ha dichiarato Passerini – . È già stata contattata un’azienda lombarda che le produce e siamo in attesa del preventivo“. Dunque, oltre all’impegno sul campo per restituire la scuola e l’istruzione ai suoi giovani concittadini, il sindaco si impegna anche in favore dell’ambiente.
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E poi c’è l’impegno sul campo, che per il sindaco di Codogno resta particolarmente forte. “Nell’interesse dei ragazzi noi amministratori, abbiamo intenzione di stare vicino al personale scolastico che in questo periodo ha dato il massimo per consentire la riapertura in sicurezza visto che le linee guida sono arrivate tardivamente e in alcuni casi anche caotiche Se tutto andrà bene potremo dire che quello che abbiamo vissuto sarò un lontano ricordo. Sappiamo che sarà un anno delicato, complicato e diverso da quelli precedenti. La riapertura delle scuole di oggi – conclude il sindaco – è il simbolo di una ripartenza generale del Paese“.
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