Gli inquirenti stanno ricostruendo l’episodio di stupro avvenuto nei giorni scorsi. Intanto sono stati interrogati i due ragazzi di 24 anni accusati, uno dei quali aveva iniziato una relazione con lei.
Sono stati ascoltati ieri i due ragazzi di 24 anni, accusati dello stupro ai danni della 19enne al Circeo. La ragazza, residente a San Basilio, aveva denunciato l’episodio di violenza sessuale, un vero e proprio stupro di gruppo avvenuto la notte di Ferragosto in spiaggia. I suoi nuovi amici, in quanto li aveva incontrati proprio durante la sua vacanza, sembravano ragazzi perbene. Entrambi avevano appena ottenuto la laurea in giurisprudenza e anche loro si stavano rilassando dalle parti di Latina. Tuttavia, ben presto la loro compagnia si sarebbe rivelata un incubo.
Tra le altre cose, con uno dei due ragazzi appena conosciuto la 19enne stava intrecciando una relazione. Tuttavia, quando è stata ascoltata dagli inquirenti, ha voluto mettere in chiaro la situazione. E mentre identificava i suoi aggressori, la ragazza ha ripetuto più volte questa frase: “Non era il mio fidanzato ma mi fidavo di lui“. Tra le altre cose, in questi giorni gli inquirenti analizzeranno anche i referti medici fatti sulla 19enne che ha subìto l’atto di stupro. Si era sottoposta a diversi esami, prima al pronto soccorso di Fondi e poi a quello del Casilino.
L’indagine dunque prosegue, anche sulla base di ciò che è stato detto ieri dai due presunti stupratori. Questi, dopo aver trascorso una bella serata attorno al più tradizionale dei falò, avrebbero chiamato a parte la ragazza. Uno dei due aveva con lei una conoscenza più intima, ma ben presto la situazione si è fatta complicata. E così è partito lo stupro di gruppo, a turno uno dei due teneva ferma la 19enne e l’altro abusava di lei. Un episodio raccontato dalla vittima agli inquirenti: “Ero sconvolta, non avevo il coraggio di raccontare cosa mi era accaduto. Dopo essere stata in ospedale ho avuto bisogno di qualche giorno per riprendermi“.
Tra le altre cose, dopo aver sentito i due 24enni gli inquirenti hanno deciso di estendere il ciclo di interrogatori. E così verranno ascoltati anche i medici e gli infermieri del pronto soccorso di Fondi, che hanno visitato la 19enne dopo aver subìto la violenza sessuale. La ragazza si era presentata al “San Giovanni di Dio” poche ore dopo la festa, accusando dei dolori nella zona pelvica. La motivazione degli interrogatori al personale sanitario del pronto soccorso è legata alla necessità di capire se la vittima, al momento di recarsi sul posto, ha raccontato loro qualcosa.
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Almeno questo è l’intento svelato dal procuratore di Latina, Giuseppe De Falco. Il responsabile delle indagini non vuole lasciare nulla di intentato: “Stiamo vagliando numerose testimonianze, altre nel vaglieremo nei prossimi giorni e alla fine tireremo le somme. Vogliamo blindare le dichiarazioni della ragazza, dobbiamo lavorare non pensando solo all’oggi ma con una prospettiva lunga: questa giovane ha già subito un trauma, evitiamo che ne debba subire altri in futuro. Mai e poi mai vorrei che venisse fatta a pezzi dai difensori degli imputati perché non abbiamo blindato le due dichiarazioni. Stiamo lavorando – conclude – ed entro la fine della prossima settimana prenderemo una decisione“.
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