Alberto Grosso nei guai: prepara esplosione in casa della sorella, i carabinieri evitano il peggio. E’ accusato di strage, furto e tentato furto di auto, furto in abitazione, detenzione abusiva di armi e porto abusivo di armi
Una telefonata diretta ai carabinieri ha evitato una strage a Villanova d’Albenga e fermato la fuga di un uomo. Quest’ultimo, armato e pericoloso, stava scappando verso le montagne al confine tra Liguria e Piemonte. E’ avvenuto ieri, intorno alle 14,30, quando la presenza di uomo, che dà in escandescenza, viene segnalata ai carabinieri da alcuni cittadini di Pornassio. A bordo di una Citroen, che come evidenziato dalle indagini era rubata, l’uomo, Alberto Grosso, 53 anni, è giunto nei pressi di un’officina meccanica chiedendo insistentemente del gasolio perché la sua auto si era fermata. Nonostante il rabbocco di carburante, la vettura non riparte, così Grosso tenta di rubare l’auto di un uomo che nel frattempo è arrivato dal meccanico.
Scoperto, viene fermato dal legittimo proprietario della vettura e scappa, abbandonando sulla strada la Citroen con la quale era arrivato. Sul posto, aprendo l’auto, i carabinieri trovano due pistole, un fucile, un machete. Ma anche una borsa contenente gioielli, un’altra piena di viveri, una tenda e una bombola da 20 litri di gas. I militari avvertono i colleghi di Albenga che, raggiunta l’abitazione dell’uomo, sentono un forte odore di gas e chiedono il supporto dei Vigili del fuoco.
Azione programmata di vendetta sventata per tempo
Una volta entrati nell’alloggio, saturo di gas, carabinieri e pompieri trovano un timer rudimentale che, programmato per le 17, avrebbe innescato un’esplosione. Lo disinnescano appena in tempo. Nell’appartamento i carabinieri trovano le foto del cognato con dei coltelli conficcati sopra, un chiaro segnale vendicativo che Grosso aveva preparato nei minimi dettagli.
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Scatta in quel momento una vera e propria caccia all’uomo, che va avanti per un’intera notte. A cercare Alberto Grosso sono i carabinieri di Savona e di Imperia che, vista la pericolosità del soggetto, che ha precedenti di polizia, passano al setaccio tutte le strade e le località che conducono alle zone di montagna, al confine tra Liguria e Piemonte, dove Grosso si reca spesso. Il dispiegamento di forze è imponente: c’è anche un elicottero. Questo fattore, risultato decisivo, deve aver indotto l’uomo ad arrendersi e a consegnarsi ai carabinieri. E’ quanto avvenuto questa mattina, intorno alle 6,40. Alberto Grosso ha chiuso autonomamente la propria corsa, dopo aver pensato una tragedia fortunatamente solo sfiorata.