Alla cerimonia anche il governatore Zingaretti e la ministra dell’Interno Lamorgese; il video e il racconto del funerale di Willy, ucciso a Colleferro.
C’è un dolore inspiegabile che comprime l’aria nella capitale stamattina: oggi, 12 settembre, si sono tenuti i funerali di Willy, il ragazzo ucciso a Colleferro per ragioni ancora del tutto da accertare. Inspiegabile è l’angoscia di chi è lì smarrita senza capire il motivo per cui un ragazzo di 21 anni debba perdere la vita ucciso dalle botte.
Sono milleduecento sedie allestite al centro sportivo di Paliano per ospitare gli amici di Willy Monteiro Duarte e molti indossano la t-shirt con un ricordo per Willy. Dei ragazzi del coro cantano «Quando busserò alla tua porta» con parole dedicate allo studente lavoratore di Paliano ucciso nella notte di sabato scorso. Presenti alla cerimonia il sindaco di Paliano, Domenico Alfieri, il premier Giuseppe Conte, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Il governatore ha preso la parola e ha detto: «Non dimenticare mai il rispetto della persona. Colpisce la violenza su una persona inerme, gentile e coraggiosa come Willy». E ha aggiunto, ora «bisogna solo far sentire alla famiglia la vicinanza di tutti e pretendere presto giustizia. La Regione pagherà e sosterrà la famiglia per le spese legali e uno degli istituti alberghieri della nostra regione sarà dedicato al nome di Willy».
E’ una bara di colore beige quella che accoglie la salma di Willy Monteiro Duarte e che è stata trasferita nel campo sportivo di Paliano. la salma è stata portata a spalla dagli addetti alle onoranze funebri fin sotto il palchetto allestito per la cerimonia, “scortata” dalle lacrime dei genitori, la mamma Lucia e il papà Armando. Lì dentro c’è un ragazzo che non aveva fatto altro che cercare di difendersi.
A celebrare la funzione il vescovo di Tivoli, Matteo Parmeggiani. L’uomo visibilmente commosso ha detto: «Perché la morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell’oblio, impegniamoci tutti, istituzioni, forze dell’ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme, quello dei media e in particolare dei media digitali, a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale e senza volgere lo sguardo altrove fingendo di non vedere, a riallacciare un patto educativo a 360 gradi».
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La famiglia per il giorno del funerale aveva chiesto raccoglimento: la cugina Erika, con un post su Facebook, aveva chiesto nei giorni scorsi che venisse vietato l’ingresso alle telecamere e ogni tipo di ripresa, anche con smartphone e tablet e che la cerimonia. Volevano ci fosse solo preghiera e raccoglimento. Non hanno voluto omaggi floreali, ma opere di bene. Infine aveva chiesto di venire con una camicia o maglia bianca in simbolo di purezza e gioventù. Una cerimonia sobria, composta, dolorosa è stata: una distesa di malinconia completamente di bianco vestita.
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