Spunta l’audio della telefonata al 112 durante il pestaggio di Willy Monteiro Duarte, il ventunenne intervenuto per sedare una rissa e massacrato di botte da un gruppo di picchiatori ora in carcere. L’audio della chiamata è drammatico: il panico mentre l’amico chiede urgentemente l’arrivo dell’ambulanza e delle forze dell’ordine.
Gli aggressori di Willy sono stati visti da quattro testimoni, scendere dalla macchina e picchiare Willy e il suo amico in modo selvaggio. Gabriele Bianchi sarebbe stato quello ad accanirsi di più sul ragazzo, ma sarà la giustizia a stabilirlo. Per il momento i quattro tentano di darsi la colpa a vicenda, per quanto anche Pincarelli risulterebbe coinvolto nella rissa e Francesco Belleggia, l’unico del gruppo a cui sono stati concessi i domiciliari.. Alcuni presenti lo avrebbero riconosciuto a causa del braccio ingessato, ma lui ha giurato di non aver mai picchiato Willy. Saranno le indagini a chiarire i terribili fatti di quella notte.
LEGGI ANCHE:
- Sesso con il parroco a cinque euro a prestazione, e poi il ricatto
- La violenza sessuale che ha sconvolto Matera: brutalità ed efferatezza
La drammatica telefonata
Willy Monteiro Duarte è a terra, picchiato dal branco e in preda alle convulsioni mentre un ragazzo chiama in preda al panico il 112. L’operatore dall’altro capo della cornetta localizza il luogo della rissa in 47 secondi attivando un pronto intervento di ambulanza e pattuglie delle forze dell’ordine. Per Willy, però, saranno inutili tutti i tentativi di rianimarlo. Durante la telefonata si sente: “Qui di fronte al ‘Duedipicche’ c’è un ragazzo che è stato menato. Per favore, potete venire?. “Senta, in che comune?”, “Colleferro, Colleferro, di fronte al ‘Duedipicche”. “Via?”. “Non la so la via, di fronte alla vecchia (…)”. “Aspetti, Duedipicche mi ha detto? Ma cos’è un locale?”. “Sì esatto, è un locale, è un bar”. “Per favore veloci, è urgente”. “Sì, signore non si preoccupi”. “Per favore, è urgente”. “Senta, le serve anche un’ambulanza?”. “Sì, subito, subito, per favore!”. Dopo il buio. Willy non ce l’ha fatta e adesso la famiglia e tutta Italia chiedono almeno giustizia.