Crollo dell’occupazione: in tre mesi mezzo milione di posti in meno

Crollo dell’occupazione vertiginoso nel secondo trimestre. A causa dell’emergenza sanitaria per il Covid e del lockdown, gli occupati sono scesi di 470 mila unità rispetto al primo trimestre (-2%) e di 841 mila unità rispetto al secondo trimestre 2019 (-3,6%). tutti se lo aspettavano ma i dati sono davvero preoccupanti.

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Sono gli ultimi dati pubblicati dall’Istat nell’indagine sul mercato del lavoro. La riduzione, precisa l’istituto di statistica, è dovuta soprattutto alla drastica diminuzione dei lavoratori a termine e degli indipendenti. Rispetto al secondo trimestre 2019 i dipendenti a termine sono diminuiti di 677 mila unità (-21,6%), mentre gli indipendenti hanno perso 219 mila unità (-4,1%) a fronte di un -3,6% dell’occupazione complessiva. I dipendenti stabili sono gli unici ad essere aumentati: 55 mila (+0,4%). Va ricordato che nel periodo considerato era in vigore il blocco dei licenziamenti, vedremo cosa succederà una volta sbloccate le casse integrazioni. Il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni scende così al 57,6%, in calo di 1,2 punti rispetto al primo trimestre 2020, ma per i giovani tra i 15 e i 34 anni la diminuzione si fa ancora più accesa(-2,2 punti). Sono i primi a risentirne: in generale meno di 6 persone su 10 hanno un impiego. La situazione è drammatica.


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Coronavirus: disastro anche economico

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Oltre a questi dati ne abbiamo altri negativi: è diminuito anche il tasso di disoccupazione , che nel secondo trimestre scende all’8,3%, con un calo di 0,9 punti rispetto al primo trimestre e di due punti rispetto al secondo trimestre 2019. Non è una buona notizia, perché la flessione è legata all’aumento dell’inattività causata d alla pandemia. Nel complesso i disoccupati sono poco più di 2 milioni (2.057.000). Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono aumentati di 5,5 punti percentuali rispetto al primo trimestre e di 10 punti rispetto al secondo trimestre del 2019, cioè un milione e 310 mila in più. In questo modo superano nel complesso i 14 milioni. I dati provvisori del mese di luglio sono migliori e indicano un calo del tasso di inattività, ma anche una conseguente ripresa del tasso di disoccupazione. Non sarà facile uscire dalla situazione di crisi economica provocata dal lockdown. Da sottolineare anche come il Paese si trovasse in una condizione economica sfavorevole ancor prima del blocco.

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