Donald Trump non nega che sapeva in anticipo della pericolosità del coronavirus, come ha ammesso nelle sue interviste (registrate) al giornalista del Watergate Bob Woodward per il suo libro ‘Rage’. Ha sottolineato di averlo preso “alla leggera” solo per ridurre il panico tra la popolazione.
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Trump si è giustificato, anche in un’intervista del 19 marzo, sostenendo che tutto ciò che ha detto alla popolazione statunitense, ovvero una grande bugia, è stato dettato dall’intenzione di non creare panico sociale. Un alibi che non regge, in quanto ha minimizzato sempre gli effetti del contagio da COVID-19 e più volte ha ridicolizzato virologi ed epidemiologi che sostenevano a gran voce la pericolosità del virus. Il libro di Bob Woodward Rage, contiene anche interviste di Trump in cui parla della sua gestione della pandemia, della questione razziale e della corrispondenza tenuta con il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un. A rivelarlo, è il Washington Post. Intanto, per le elezioni USA, tutti i sondaggi lo danno già in svantaggio fino a 10 punti nei confronti del suo avversario Biden. Aspettiamo di vedere le preferenze degli americani che sicuramente terranno conto anche della cattiva gestione della pandemia.
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