Matteo Salvini aggredito a Pontassieve: strappati camicia e rosario

Il leader della Lega stava giungendo sul palco per iniziare il suo discorso ai sostenitori del partito. Per l’aggressione ai danni di Matteo Salvini è stata identificata una ragazza di 20 anni, originaria del Congo.

matteo-salvini-pontassieve
Matteo Salvini è in visita in Toscana – meteoweek.com

La notizia arriva direttamente da Pontassieve, nel cuore della Toscana. Matteo Salvini sarebbe stato vittima di un’aggressione, mentre si trovava tra la gente che lo circondava prima del suo intervento al microfono. Il leader della Lega sarebbe stato sorpreso da una giovane, una ventenne originaria del Congo, che è stata subito riconosciuta dalle forze dell’ordine. La notizia della collutazione sarebbe stata resa nota da Guglielmo Picchi, ex sotto-segretario leghista durante il primo Governo Conte, che ha pubblicato l’aggiornamento sul suo profilo su Twitter.

“Matteo Salvini aggredito a Pontassieve da una facinorosa militante antifascista che gli ha strappato camicia e rosario. I veri democratici”, ha scritto Picchi sul social network. Come detto, l’ex ministro dell’interno sarebbe stato aggredito da una ragazza di 20 anni di origini africane. Questa gli avrebbe strappato la camicia e cercato di sfilargli, sempre con violenza, il rosario che porta al polso. È stato immediato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno portato via la ragazza. E nel frattempo hanno preso il via gli accertamenti da parte della questura.

Salvini non ha preso bene l’aggressione – meteoweek.com

La ragazza sarebbe stata colta in evidente stato di alterazione psico-fisica. Si trovava tra il pubblico che stava attendendo il passaggio di Salvini, che era stato annunciato da alcuni giorni. E all’improvviso, quando lo ha visto passare, ha deciso di mettersi in mostra con questa aggressione. Tuttavia, il leader leghista non è sembrato turbato quando ha parlato dell’episodio con la stampa. “Ognuno può avere idee politiche, calcistiche, religiose diverse, ma la violenza no – ha detto – : la camicia me la ricompro, ma strappare dal collo un rosario che mi ha regalato un parroco è una cosa che non sta né in cielo né in terra, e quella persona si dovrebbe vergognare”.

Leggi anche -> Banchi scuola, a Napoli il “fai da te”: gli studenti segano in due quelli vecchi

Leggi anche -> Vasto incendio nel mega campo profughi con 12mila ospiti

“La cosa bella che mi porto via da Pontassieve – ha aggiunto Salvini dopo l’episodio – non è quella poveretta là, ma è una signora che mi ha detto ‘Matteo, io non la penso come te, ma ti chiedo scusa a nome di quella deficiente, se vuoi ti offro un caffè”. Tra le altre cose, il clima in quel di Pontassieve è stato tutt’altro che sereno in questi giorni. Un ristorante ha dovuto rinunciare a un pranzo elettorale, sempre con Matteo Salvini protagonista, per via delle minacce ricevute via web.

Gestione cookie