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Curiosità

La natività e i dolori di Maria | Il Vangelo di oggi 8 settembre 2020

Nel giorno della Natività di Maria, vediamo come la vita di questa donna immacolata abbia avuto oltre che grandi gioie, grandi dolori.

Maria, madre dell’umanità | Il Vangelo di oggi 8 settembre 2020

LITURGIA DELLA PAROLA – Martedì 8 Settembre 2020

S. Sergio I; B. Federico Ozanam
NATIVITÀ B.V. MARIA (f) – P
Gioisco pienamente nel Signore
Mi 5,1-4 opp. Rm 8,28-30; Sal 12; Mt 1,1-16.18-23

PRIMA LETTURA

Partorirà colei che deve partorire.
Dal libro del profeta Michea 5,1-4
E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i villaggi di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall’antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui, fino a quando partorirà colei che deve partorire; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli di Israele. Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore suo Dio. Abiteranno sicuri perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra. Egli stesso sarà la pace!
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 12)

R: Gioisco pienamente nel Signore.
Guarda, rispondimi, Signore, mio Dio,
conserva la luce ai miei occhi. R.

Io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterà al Signore, che mi ha beneficato. R.

IL VANGELO DEL GIORNO – Martedì 8 Settembre 2020

Il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo 1,1-16.18-23
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadab, Aminadab generò Naasson, Naasson generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiud, Abiud generò Eliacim, Eliacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliud, Eliud generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi.
Parola del Signore.

COMMENTO AL VANGELO DI OGGI – La natività e i dolori di Maria

Oggi, nella natività di Maria, il Vangelo ci parla della nascita e della genealogia di Gesù. Maria Santissima e la sua vita non compaiono molto nei Vangeli: ella è la donna del nascondimento e dell’umiltà. Dio l’ha innalzata sopra ogni creatura, proprio perché nella grandezza di essere madre del Figlio di Dio e madre di tutti gli uomini, è rimasta nascosta nella semplicità.

Non deve essere stata facile la vita, per Maria. Da sempre questa creatura immacolata ha vissuto grandi gioie donatele da Dio, ma anche grandissimi dolori, come solo un cuore puro può soffrire. Dal concepimento di Gesù alla sua morte, Maria ha sofferto molto per suo Figlio, per come il popolo accolse la venuta del Figlio di Dio e per come lo inchiodò in Croce. Restando sempre devota, paziente e amorevole come solo la più amorevole delle madri saprebbe fare.

Dice Gesù a Santa Camilla Battista da Varano (Camerino, 9 aprile 1458 – Camerino, 31 maggio 1524), santa e mistica, riguardo ai dolori di Maria:

“Ascolta, ascolta, figliola mia; non dire subito così, perché devo ancora dirti cose amarissime e specialmente circa quell’acuto coltello che passò e trafisse la mia anima, cioè il dolore della mia pura e innocente Madre, che per la mia passione e morte doveva essere tanto afflitta e accorata che mai fu né sarà una persona più addolorata di lei.

Perciò in paradiso l’abbiamo giustamente glorificata ed innalzata e premiata sopra tutte le schiere angeliche ed umane.
Noi facciamo sempre così: quanto più la creatura in questo mondo è per amor mio afflitta, abbassata ed annientata in se stessa, tanto più nel regno dei beati per giustizia divina è innalzata, glorificata e premiata.
E dato che in questo mondo non ci fu una madre o alcuna persona più angustiata della mia dolcissima e accorata madre, così lassù non c’è, né vi sarà mai persona simile a lei.
E come in terra lei fu simile a me per pene e afflizioni, così in cielo è simile a me per potenza e gloria, però senza la mia divinità di cui siamo partecipi solo noi tre divine persone, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Ma sappi che tutto quello che soffrii e sopportai io, Dio umanato, soffrì e patì la mia povera e santissima Madre: salvo che io soffrii in grado pio alto e perfetto perché ero Dio e uomo, mentre lei era pura e semplice creatura priva affatto di divinità.

Mi afflisse talmente il suo dolore che, se fosse piaciuto al mio eterno Padre, sarebbe stato per me un sollievo se i suoi dolori fossero ricaduti sopra la mia anima e lei fosse rimasta libera da ogni sofferenza; è vero che le mie sofferenze e ferite sarebbero state come raddoppiate con una freccia acuminata e velenosa, ma ciò sarebbe stato per me grandissimo sollievo e lei sarebbe rimasta senza alcuna pena. Ma perché il mio indescrivibile martirio doveva essere senza alcuna consolazione, non mi fu concessa tale grazia benché più volte l’avessi domandata per tenerezza filiale e con molte lacrime”.

LEGGI ANCHE >> Il valore di una parola | Il Vangelo di oggi domenica 6 settembre 2020

Ma Maria, questa madre amorevolissima, non è solo una donna nata più di 2000 anni fa. Maria, ci insegna Gesù, è nostra madre. Una madre che è presente sempre spiritualmente con i suoi figli, che possiamo invocare e cercare in qualsiasi momento, poiché Gesù gli ha consegnato ognuno di noi.

Qualcuno dice che con un’Ave Maria si regala una rosa alla Madonna. Nel giorno della ricorrenza della sua Natività, regaliamole ognuno un bel fiore con questa preghiera:

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