“Aveva un’aria sospetta”: solo per questa ragione la polizia di Hong Kong, all’uscita di una cartoleria, ha accerchiato, buttato a terra e preso a calci e infine arrestato una ragazzina di 12 anni che aveva appena comprato il materiale per le ore di disegno a scuola.
“Non c’entra con le proteste, stava solo comprando dei pennelli”, ha detto la madre al sito d’informazione Apple Daily, aggiungendo che la famiglia sporgerà quanto prima denuncia . “È tornata a casa con lividi e escoriazioni, terrorizzata”. Dopo un’estate di quiete forzata imposta dalla nuova «legge per la sicurezza nazionale», gli scontri sono tornati più feroci. Intanto anche a Taiwan e in Thailandia sono nati movimenti pro-democrazia che supportano quelli di Hong Kong, in una «rete» ribattezzata scherzosamente online la «Milk Tea Alliance», molto anticinese. Alcuni studenti che erano in strada a protestare hanno filmato il momento e lo hanno messo online, ma non è stato l’unico. Molti video delle violenze degli agenti della polizia circolano in rete da tempo. Ieri sono stati 300 i militanti arrestati a Hong Kong: gli scontri di ieri sono stati scatenati dal rinvio delle elezioni del Consiglio legislativo, il parlamento locale di Hong Kong, che si sarebbero dovute tenere ieri ma che il 31 luglio la governatrice Carrie Lam ha rimandato di un anno, ufficialmente per la pandemia di Covid-19. L’opposizione è esplosa, già provata dalla nuova legge sulla sicurezza nazionale voluta da Pechino. La stessa legge sulla sicurezza ha molto ridotto la portata delle manifestazioni: quella di ieri è stata la più partecipata. Era dal 1 luglio non si vedeva tanta gente nelle piazze.
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Manifestazioni ad Hong Kong: scontri armati e quasi 300 arresti
E la polizia di Hong Kong ha reagito con forza eseguendo quasi 300 arresti, di cui 270 per l’adesione a manifestazioni illegali. Caos a Mong Kok e a Yau Ma Tei, le aree più calde, dove gli agenti in tenuta antisommossa hanno utilizzato spray e cartucce urticanti nel tentativo di disperdere la folla, altre volte lanciando oggetti. L’avvertimento di sabato delle forze dell’ordine a evitare assembramenti, assicurando una risposta «rapida e risoluta», è caduto nel vuoto. Anche la legge sulla sicurezza nazionale è costata l’arresto ad almeno 22 persone dalla sua entrata in vigore del 30 giugno. Prima che partissero le proteste, Tam Tak-chi, attivista noto dell’opposizione, è stato arrestato per aver semplicemente parlato. Vice presidente del People Power, Tam è stato portato via dagli agenti direttamente da casa sua. Invece, la Lega dei socialdemocratici ha denunciato che tre dei suoi principali esponenti – Leung Kwok-hung, Raphael Wong e Figo Chan – sono stati fermati vicino all’Eaton Hotel in Jordan. Il 6 settembre è il giorno delle elezioni che ora sono state ritardate per cause irragionevoli. “L’unica via d’uscita è riavviare e rilanciare subito il voto”.