Una Sagra non di facile organizzazione, quest’anno in occasione della 747esima edizione, quella degli Osei di Sacile a causa di tutte le norme anti-covid da dover pianificare e rispettare. Una Sagra alla fine realizzata seppur tra mille difficoltà, finché nel primo pomeriggio è avvenuta l’ennesima aggressione ad un giudice da parte di un gruppo di animalisti.
Anche quest’anno si è svolta la storica Sagra degli Osei di Sacile, in particolare la 747esima edizione. Una Manifestazione, tuttavia, messa a rischio dalla pandemia per il suo svolgimento di quest’anno, ma fortemente voluta dalla ProSacile. Difatti, l’organizzazione stessa della Sagra si è imbattuta in mille difficoltà, trovando alla fine un piano di sicurezza straordinario tramite il quale è stato possibile mettere in atto un piano di sicurezza anti-covid. Migliaia i visitatori della Sagra degli Osei, ma tutti rigorosamente dotati di mascherina.
Tutto sembrava andar bene: gli onorevoli Marco Dreosto e Vannia Gava, nonché i due membri del comitato d’onore, hanno visitato la Sagra accompagnati dal presidente Lorena Bin, dal sindaco di Sacile e da altre autorità presenti, dedicandosi così alle premiazioni del prestigioso concorso canoro. Il titolo del tordo nazionale è stato vinto dal trevigiano Rodolfo Da Re. Ma nel primo pomeriggio sono giunti i primi problemi: un gruppetto composto da una ventina di animalisti ha attaccato fisicamente un giudice di gara, colpevole di essere uscito dalla Sagra con una gabbia vuota in mano.Uno dei manifestati avrebbe spinto il giudice canoro che è caduto a terra sbattendo la schiena e il collo. Il presidente dell’associazione ha parlato anche di un «video girato da un amatore presente». È stato immediato l’intervento della Polizia della Questura di Pordenone – sul posto oltre a personale della Digos erano presenti anche agenti del reparto mobile di prevenzione della Polizia di Padova che hanno presidiato la città nei due giorni di manifestazioni – che ha provveduto a bloccare l’esponente animalista e ad accompagnarlo negli uffici della Questura pordenonese. A carico del manifestante non è scattato alcun provvedimento: la posizione del militante anti-Sagra dei osei è al vaglio della Polizia che dovrà chiarire come esattamente si siano svolti i fatti.
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Il giudice Ellero è stato condotto dai suoi colleghi dell’associazione all’ospedale di Sacile. Lì gli è stato applicato il collare ed è stato dimesso con una prognosi di 15 giorni. Onde evitare che avvenissero altri fatti spiacevoli, i manifestanti sono stati spostati dalle forze dell’ordine nel parcheggio esterno della scuola primaria “Vittorio da Feltre”, la manifestazione è così potuta proseguire senza altri incidenti.
Una grave provocazione
“Personalità borderline quelle che cercano di imporre le proprie idee con la violenza”: ha dichiarato in merito a quanto accaduto l’onorevole Dreosto. A commentare quanto successo anche l’onorevole Maria Cristina Caretta, di Fratelli d’Italia: “Malmenato e ferito dagli animalisti. L’aggressione subita a Sacile da un giudice della Sagra dei Osei è l’ennesima grave provocazione ad opera del solito gruppuscolo di intolleranti in cerca di visibilità. Al fine di evitare il ripetersi di episodi vergognosi come questo, mi auguro che non si sottovaluti la gravità di quanto accaduto e che le forze dell’ordine facciano piena luce sull’aggressione”.
Si è trattato di un’aggressione
«È stata una aggressione – le parole del presidente dell’Associazione fiere ornitologiche Carlini, mentre in automobile stava lasciando Sacile per portare il collega nell’ospedale Udinese – deplorevole sotto tutti i punti di vista». L’Associazione ha poi dichiarato: «In precedenza le forze dell’ordine erano state costrette ad accompagnare un nostro socio con una gabbietta vuota in mano per garantirgli sicurezza». E sul caso del giudice della gara canora finito a terra dopo essere stato spintonato «la cosa potrebbe essere stata scatenata probabilmente dal cartellino di giudice di gara che lo stesso aveva ancora al collo e che i dimostranti potrebbero avere visto». Sono ancora da accertare le esatte dinamiche che hanno causato l’episodio. «I nostri rapporti con le associazioni ambientaliste – ha chiarito il presidente delle Fiere ornitologiche – sul piano della dialettica sono sempre stati improntati al massimo rispetto, mai c’erano stati episodi come quello di oggi». «Sono amareggiata – ha commentato invece Lorena Bin, presidente della Pro Sacile che organizza l’antica sagra giunta alla 747. edizione – per come una festa, che in questi giorni si era svolta nel rispetto della libertà di tutti, abbia dovuto registrare un fatto così grave che ha colpito uno dei giudici di gara». Per il sindaco sacilese Carlo Spagnol: «Fino a quando il confronto e la dialettica, anche accesi, restano nel solco della libertà di espressione sono leciti, in questo caso il gesto va condannato».