La denuncia di una coppia rientrata a Milano dalla Grecia da una settimana che aspetta esito tamponi fatti a Malpensa. Ats Insubria risponde: situazione eccezionale
Una famigli milanese di ritorno dalle vacanze in Grecia il 29 agosto, attende da allora l’esito dei tamponi effettuati all’aeroporto di Malpensa. Dopo ben sei giorni di attesa, ancora tutto tace. “Ci hanno detto che lo standard era di 48 ore e che comunque non si sarebbe andati oltre le 72”, racconta il capofamiglia che vuole rimanere nell’anonimato, poi però sono cominciati i problemi: i tempi si sono allungati e sul sito di Ats Insubria sono apparsi avvisi che annunciavano ritardi dovuti all’elevato numero di tamponi effettuati ai passeggeri in rientro da Spagna, Croazia, Malta e Grecia. Nella comunicazione ufficiale di Ats Insubria si legge che “l’attesa per la refertazione potrebbe essere superiore alle 96 ore”.
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Per la famiglia milanese rientrata in Italia dal 29 agosto è evidente che sono trascorse ben più di 96 ore di attesa ed ora il problema per loro è tutto relativo al possibile rientro o meno dei genitori sul luogo di lavoro e per i figli c’è in gioco l’inizio dell’anno scolastico. “Se l’avessimo saputo, avremmo fatto il tampone privatamente”. “Io e mia moglie, entrambi dipendenti di grandi aziende, nell’ultima settimana siamo rimasti in smart working forzato”. “Abbiamo adottato atteggiamenti responsabili anche in vacanza, indossando sempre la mascherina, frequentando posti poco affollati, ma la certezza di essere negativi non c’è“. Questo significa affidarsi totalmente al buon senso dei cittadini, il che implica un rischio sanitario enorme durante una pandemia”.
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Ad oggi i risultati dei tamponi della famiglia rientrata a Milano dalla Grecia una settimana fa, ancora non sono arrivati e vani e ripetuti sono stati i tentativi da parte dei malcapitati di mettersi in contatto con la Ats Insubria: telefonate, mail al direttore generale e al direttore sanitario, mail all’Urp. Tutto tace. L’unico cenno è arrivato da parte del direttore sanitario tramite posta elettronica, nel quale informava il 40enne milanese che non era in grado di dare delle tempistiche precise, perché le analisi sono demandate a laboratori esterni. la speranza è che gli esiti arrivino nel weekend in modo da consentire ai genitori di tornare in ufficio e ai bambini di iniziare l’asilo.
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