Cinque giorni di agonia in diretta Facebook: così la morte di un 57enne

Vuole morire in diretta Facebook il 57enne Alain Cocq: affetto da una malattia grave ed estremamente rara, aveva chiesto al presidente Macron la sedazione profonda. Dopo il responso negativo, questa la sua decisione.

Alain Cocq
il 57enne Alain Cocq, affetto da una malattia grave estremamente rara – foto via AFP

Una vicenda drammatica, quella che vede protagonista un uomo di 57 anni. Si tratta del francese Alain Cocq, affetto da una grave condizione incurabile che l’ha portato a fare un annuncio importante. Il malato, infatti, ha pubblicamente dichiarato di avere intenzione di trasmettere in diretta la sua morte attraverso i social media. La decisione è arrivata dopo la risposta alla sua lettera inviata al presidente Emmanuel Macron, che ha risposto al paziente di non poterlo aiutare a morire.

La drammatica decisione di Alain Cocq 

Secondo quanto viene riportato dalle fonti locali, Alain Cocq non ce la fa più a vivere nelle condizioni in cui versa da tanto, troppo tempo. Il 57enne è infatti affetto da una malattia estremamente rara, una condizione che fa “incollare” le pareti delle arterie, provocando ischemia. Sono anni che è costretto a letto, bloccato dai fortissimi dolori, e praticamente impossibilitato a muoversi. Una situazione che l’ha reso completamente esausto. Per questo, tempo fa, l’uomo aveva chiesto l’autorizzazione all’eutanasia, alla sedazione profonda. Una pratica, questa, che sebbene sia permessa dalla legge francese (la legge Leonetti), può essere applicata soltanto quando mancano poche ore ad una morte sicura del paziente coinvolto. E questo, dunque, non sarebbe il caso di Cocq.

L’uomo si è anche mosso chiedendo direttamente aiuto al presidente Emmanuel Macron, che tuttavia ha respinto la sua richiesta di eutanasia. Cocq aveva scritto a Macron di permettere la sedazione con uno psicofarmaco, così da farlo morire in pace, ma il presidente è stato irremovibile. “Non mi pongo al di sopra delle leggi quindi non sono in grado di rispondere alla sua richiesta. Non posso chiedere a nessuno di andare oltre il nostro quadro legale attuale”, si legge infatti nella lettere di risposta firmata dal presidente.

Alain Cocq
foto via AFP

Ma Alain Cocq non si arrende. “Ho deciso di dire stop“, ha infatti annunciato di recente attraverso un post su Facebook e portandosi all’attenzione dei media. Perché è stanco del suo calvario, fatto di 9 operazioni in soli 4 anni, di scariche elettriche lungo il corpo “ogni due o tre secondi”. Ed è stanco di avere un intestino che “si svuota in una sacca”. “Non ho più una vita dignitosa“, ha spiegato il 57enne. E all’impossibilità di applicare per legge l’eutanasia, ora è intenzionato a farla finita da solo.

Come spiegato dallo stesso francese, dalla giornata di oggi venerdì 4 settembre, a partire dalle ore del tramonto, cesserà “ogni alimentazione, idratazione e cura, salvo i calmanti”. E all’apprensione della notizia, il presidente Macron ha risposto esprimendo solidarietà – “con emozione rispetto questa decisione”.


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La lotta e la sensibilizzazione all’eutanasia

Come riferito dallo stesso Alain Cocq, da domani mattina verrà diffusa sulla sua pagina Facebook l’agonia che ritiene durerà “quattro o cinque giorni“. Una morte in diretta, dunque, con un obiettivo ben saldo in mente: combattere “per una legge che consenta la cura estrema”. E con la speranza, anche, che la sua lotta venga ricordata a lungo, e che potrà funzionare come un passo avanti nel cambiare la legge in vigore in Francia sull’eutanasia. Ed è anche per questo che, come riportato da un  funzionario dell’Eliseo all’AFP, pare che Macron abbia intenzione di abbracciare la causa e l’impegno di Cocq per i diritti dei disabili.

Del resto, gli episodi di eutanasia sono da sempre stati una questione particolarmente sentita in Francia, soprattutto da un punto di vista etico e di opinione pubblica. Questo di Cocq si inserisce dietro la drammatica scia lasciata dal caso di Vincent Lambert.

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