I Carabinieri Nas di Catania hanno sequestrato circa 14mila confezioni di acqua conservate in strutture precarie. Non rispettavano i requisiti igienico-sanitari, ed esposte ai raggi solari
Il NAS di Catania ha effettuato un controllo presso un supermercato sito in provincia di Messina, optando per un sequestro di numerose unità di acqua. Nel corso delle operazioni i militari hanno rilevato la presenza di notevoli quantitativi di minerale stoccati all’interno di una struttura precaria e senza requisiti igienico-sanitari, tra l’altro realizzata abusivamente in un’area esterna originariamente adibita a parcheggio clienti.
In tale contesto, i Carabinieri hanno proceduto al sequestro penale probatorio di circa 14.000 confezioni di acqua minerale in cattivo stato di conservazione e presumibilmente alterate in quanto esposte direttamente ai raggi solari, alle intemperie e a potenziali contaminazioni ambientali. Fattori che hanno spinto gli agendi al sequestro, essendo state violate le norme di conservazione in struttura fatiscente. Oltre ad informare l’Autorità Giudiziaria della violazione, i Carabinieri hanno provveduto a segnalare la titolare e il suo coniuge, gestore di fatto dell’attività, all’Autorità Amministrativa per l’emissione di provvedimenti prescrittivi/sospensivi dell’attività di deposito abusiva.
Non è la prima volta che un episodio del genere accade in Sicilia. Già nello scorso mese di gennaio, una operazione analoga aveva portato al sequestro di numerose bottiglie di “Levissima” da un litro e mezzo: erano al sole da mesi. Un anonimo lo aveva segnalato ai carabinieri della stazione di Brancaccio. Sono partite le indagini con gli appostamenti e effettivamente litri e litri di acqua minerale in bottiglie di plastica erano all’aperto.
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In quel caso, gli agenti, si erano recati nel deposito della “Grandi trasporti regionali società cooperativa” di via Giafar, una azienda che si occupa di trasporti sul territorio. Le bottiglie, per un totale di 600mila litri di acqua, furono sequestrate e sistemate in un capannone dell’azienda. Il sequestro di emergenza fu in seguito convalidato dalla procura. Il calore è una minaccia da non sottovalutare, come spiegato dai Carabinieri in una nota. “Il calore altera il Pet e aumenta la carica batterica dell’acqua. La minerale delle confezioni poteva essere dannosa alla salute di chi l’avrebbe bevuta”
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