Tassista stupra 2 clienti durante la corsa: arrestato. L’uomo, denunciato nel 2017, fu rilasciato per insufficienza di indizi e ha continuato a lavorare
Un tassista ha stuprato due clienti mentre le portava rispettivamente in hotel e a casa. È accaduto a Roma, in due diverse occasioni: la prima nell’aprile del 2017 e la seconda nel gennaio 2020. L’uomo ha violentato prima una 20enne americana e poi una 34enne romana. Quest’ultima era sotto effetto di alcolici e non ha potuto difendersi. I carabinieri lo hanno arrestato e ora l’uomo è ai domiciliari.
Nel primo caso, quello della ragazza americana di 20 anni, l’uomo aveva improvvisamente interrotto la marcia, si era seduto di fianco a lei e aveva iniziato a molestarla. La ragazza, decisa a non farsi violentare, ha avuto una forte reazione e ha evitato lo stupro, cosa che non è avvenuta nel secondo caso.
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Nei giorni successivi allo stupro, la seconda ragazza, 34 anni di Roma, era stata contattata dal tassista che le ha detto cosa era accaduto e avrebbe voluto incontrarla nuovamente. Entrambe lo hanno denunciato e sono in corso indagini per scoprire se vi siano altre vittime dell’uomo sia negli anni precedenti che recentemente. Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha commentato così la vicenda:”Ho chiesto di avviare l’iter per revocare la licenza al tassista arrestato. Sono episodi gravissimi che, se confermati, offendono tutta la città e vanno puniti severamente“.
Dalle indagini dei carabinieri è emerso che l’uomo era stato denunciato nel 2017 per aggressione alla turista americana ma poi le indagini si erano bloccate per insufficienza di indizi e il tassista aveva continuato a lavorare. L’uomo, 46 anni, aveva continuato a fare il suo lavoro fino al caso di gennaio, quando la 34enne romana lo ha denunciato per violenza sessuale.
Per ciò che concerne l’aggressione alla donna romana non è escluso che data la gran quantità di alcolici ingerita dalla ragazza, l’uomo l’abbia portata fino all’appartamento con la scusa che non fosse in grado di farlo proprio per aver bevuto troppo. I due (anche se la 34enne non ricorda nulla di quella serata) si sono scambiati i numeri di telefono e questo particolare unito all’analisi dei vari spostamenti del tassista e il riconoscimento da parte della ragazza, ha permesso agli inquirenti di identificarlo.
La ragazza, dopo lo stupro, era andata in ospedale ma l’avevano dimessa senza giorni di prognosi. I carabinieri stanno cercando di capire se vi sono altre vittime del tassista.