Scuola e Covid: in classe solo mascherine chirurgiche

Per i bambini della scuola primaria non ci sarà nessun obbligo di indossare la mascherina in classe (ma solo se si è fermi al banco e a un metro di distanza da un compagno), mentre per le scuole secondarie sarà diverso. Le mascherine saranno obbligatorie e sono chirurgiche.

Nel documento su cui sta ancora lavorando il Comitato Tecnico-scientifico dopo l’accordo con le Regioni nei giorni scorsi, si è parlato molto di quale dispositivo sia meglio utilizzare: le mascherine a scuola devono essere quelle chirurgiche e non quelle di stoffa (o di comunità). I motivi sono semplici e molteplici. Innanzitutto, la mascherina dovrà essere  certificata e assimilate a dispositivi medici. I controlli saranno alla base   e non sarebbe stato possibile per quelle di comunità, spesso realizzate in casa e senza aver passato alcun controllo. Poi c’è la questione smaltimento: sarà compito dei singoli istituti ritirare a fine giornata la mascherina indossata da ogni singolo studente e smaltirla. Il lavoro sarà lungo e complesso. La mascherina a scuola dvrà essere quella chirurgica (quindi usa e getta) anche per evitarne il riutilizzo. E questa decisione si basa sulla decisione presa dal commissario straordinario Domenico Arcuri che, nei giorni scorsi, ha assicurato che ci sarà una fornitura di 11 milioni di dispositivi (certificati) in tutte le scuole d’Italia. Stando a quanto detto, non ci saranno costi per i genitori.


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La distribuzione spetta alle scuole

distribuirle saranno i singoli istituti, la mattina all’ingresso. E saranno i dirigenti scolastici a dover trovare una soluzione per consegnarle ai ragazzi prima dell’ingresso a scuola, evitando la formazione di assembramenti. Per tutti questi motivi (alcuni per criteri ‘medici’, altri per motivi organizzativi) il dispositivo da utilizzare in classe e negli spazi comuni sarà quello classico usa e getta. Per le altre aree organizzative come le palestre o le sale video, verranno seguite anche le misure di distanziamento sociale, indispensabili per bloccare l’eventuale virus in circolazione.

Agnese Peccianti

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