Litiga al ristorante e fa vedere la pistola, ma gli agenti lo rintracciano in hotel. L’uomo, vicentino, aveva con sé anche un’altra arma e si era reso protagonista di episodi simili già in passato
Il litigio con toni minacciosi con i clienti di un ristorante poi, dopo averli insultati, decide di rafforzare l’intimidazione facendo intravedere per qualche attimo la pistola che porta infilata nella cintura dei pantaloni. Il messaggio appare chiaro ai presenti, spaventati, per l’improvvisa minaccia. La bravata è però costata a L.F., un 43enne residente a Montebello Vicentino, una denuncia a piede libero per minacce aggravate e porto abusivo di armi.
L’uomo non era peraltro nuovo ad episodi simili: già in passato si era reso protagonista di atti intimidatori. La sconcertante piazzata è avvenuta nella notte dello scorso 29 agosto nei pressi del ristorante Sottosotto di via Valerio Flacco, un locale noto e molto frequentato nel pieno centro di Abano. Al termine di un diverbio scoppiato all’esterno per futili motivi con alcuni avventori, d’improvviso L.F. aveva iniziato a insultarli pesantemente e quindi aveva alzato la maglietta e fatto intravedere la rivoltella, come chiaro avvertimento della sua pericolosità. Quindi, si era allontanato, lasciando i clienti con i quali aveva litigato basiti e decisamente molto allarmati.
Le testimonianze e l’inizio di una rapida indagine
I militari dell’Arma termale, informati dell’accaduto, hanno fatto partire una breve indagine, nel corso della quale hanno raccolto tutti gli elementi per arrivare a una rapida identificazione del pistolero abusivo. Nella mattinata dell’altro ieri si sono presentati nell’hotel della zona termale dove il 43enne vicentino aveva preso alloggio per qualche giorno. Gli uomini in divisa hanno sottoposto ad una accurata perquisizione la sua camera e hanno subito scoperto la pistola con la quale aveva messo in atto, neppure tanto velatamente, la minaccia: una fedele riproduzione, innocua, di una Glock 17 di fabbricazione austriaca in dotazione alle forze dell’ordine di molti paesi.
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Ma il 43enne non aveva con sé solo la rivoltella-giocattolo. I carabinieri, infatti, – come riportato dal Gazzettino nell’edizione odierna – hanno rinvenuto anche un bastone telescopico retrattile in metallo che può raggiungere la lunghezza di circa sessanta centimetri, una volta fatto scattare con una semplice pressione su un pulsante. Un dispositivo che nonostante sia stato progettato per la difesa personale, in mano a una persona che sappia usarlo con perizia, può facilmente trasformarsi, questo sì, in un’arma in grado di causare ferite anche molto gravi. Pistola e bastone sono stati posti sotto sequestro dai militari dell’Arma.