Un’operazione dei carabinieri della compagnia Bologna Centro ha eseguito sei misure cautelari nei confronti di persone accusate a vario titolo di induzione alla prostituzione e reati in materia di stupefacenti. Al centro della vicenda, festini con cocaina e minorenni che avevano luogo a Bologna. Coinvolto anche Luca Cavazza, candidato Lega con Borgonzoni alle ultime regionali.
A far luce sulla vicenda, l’operazione del nucleo operativo dei carabinieri della compagnia Bologna Centro, che ha eseguito sei misure cautelari di tipo diverso. Al centro, sei persone accusate a vario titolo di induzione e sfruttamento della prostituzione minorile, atti sessuali con minore, cessione di cocaina aggravata dalla minore età della vittima. Detto in altro modo, protagonisti di tutta l’operazione sarebbero festini a base di sesso e cocaina. Presenti anche delle minorenni. Ed è proprio in questo quadro che si inserisce il coinvolgimento di un agente immobiliare, aspirante politico, noto negli ambienti ultras della Virtus pallacanestro. Si tratta di Luca Cavazza, 27 anni, candidato (non eletto) della Lega alle ultime regionali, al fianco di Lucia Borgonzoni. Per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari, che si affiancano alla custodia in carcere prevista per l’imprenditore Davide Bacci e ai domiciliari anche per un terzo indagato. Per gli altri tre, invece, sono state previste misure più leggere. Tutti nomi noti, tutti esponenti della “Bologna bene” e appartenenti ad ambienti politici e professionali in vista. Ma fare scalpore è soprattutto il nome di Luca Cavazza. Candidato con Forza Italia alla comunali del 2006, in quell’occasione fece parlare di sé per un vecchio post su Facebook: l’accusa era di aver inneggiato al fascismo (con tanto di visita annessa alla tomba di Mussolini a Predappio). Poi il passaggio alla Lega, che lo ha portato a candidarsi alle ultime regionali con Lucia Borgonzoni.
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Intanto le indagini proseguono e cercano di stabilire la frequenza e la gravità dei capi di imputazione. Attraverso le perquisizioni di ieri sera, infatti, si cercherà di individuare la presenza di altre ragazze coinvolte. Dalle indagini si tenterà dunque di comprendere se dietro questi festini ci fosse un giro ancor più grande, o se si trattasse, piuttosto, di episodi circoscritti e occasionali. Ma cosa è accaduto esattamente? L’ipotesi di accusa risalirebbe addirittura a ottobre 2019, e arriverebbe fino alla primavera di quest’anno. Secondo quanto riportato, si ha motivo di credere che a partecipare ai festini ci fossero almeno due ragazze minorenni. Il tutto aveva luogo nella villa di uno degli indagati, soprannominata “Villa inferno“. Oltre a Davide Bacci (finito in carcere), Luca Cavazza (ai domiciliari) e Fabrizio Cresi (ai domiciliari), altre tre persone sono state sottoposte a obbligo di firma. Tra questi, anche un avvocato civilista di 45 anni. Stando a quanto riportato dal Corriere, a scatenare l’indagine ci sarebbe la sconvolgente scoperta da parte della madre di una delle 17enni: sul telefonino della figlia, video hard in cui faceva sesso con diversi uomini. Poi la denuncia da parte della madre, presso i carabinieri della compagnia Bologna Centro. Da lì, l’acquisizione dei video e la testimonianza della ragazzina, che avrebbe confessato tutto: sesso in cambio di cocaina.