I Comuni e le Province chiedono uno stanziamento aggiuntivo di 200 milioni per gli spostamenti dei ragazzi da casa a scuola. A questi si aggiungono altri 20 milioni per compensare le aziende di trasporto scolastico dopo il lockdown.
In queste ore ci si sta preparando per l’inizio ufficiale del nuovo anno scolastico. La giornata odierna è quella in cui prenderanno il via i corsi di recupero legati alla scorsa annata a scuola. E la lettera del ministro dell’istruzione Lucia Azzolina mostra la grande importanza di partire senza intoppi e in assoluta serenità. Ma nel frattempo arrivano nuove richieste da parte degli enti locali, proprio per avere la possibilità di gestire la partenza del nuovo anno scolastico. La nuova richiesta arriva dai Comuni e dalle Province, responsabili della gestione del trasporto a scuola.
Si tratta di uno stanziamento aggiuntivo di fondi per consentire agli enti locali di migliorare la gestione degli scuolabus. E così, arrivano tre richieste mirate, che verranno discusse nel corso della giornata odierna. In particolare, i comuni e le province chiedono di stanziare risorse in più per garantire ai ragazzi i servizi di trasporto scolastico, con l’eventualità di prevedere servizi aggiuntivi. Il nuovo stanziamento richiesto ammonta a circa 200 milioni per potenziare la presenza sul territorio di nuovi scuolabus. A questi si aggiunge una ulteriore richiesta di denaro.
Circa 20 milioni di euro previsti dal decreto interministeriale, messo per iscritto dai ministeri di Economia e Istruzione. Questo denaro è legato all’assegnazione ai Comuni di fondi per le aziende per il trasporto scolastico, rimaste “in panne” durante il lockdown. Queste richieste verranno presentate da Anci e dall’Unione delle Province d’Italia, durante la prossima Conferenza Unificata. La conferenza avrà luogo oggi alle ore 19 in diretta streaming. Più in generale, si discuterà delle linee guida sul trasporto pubblico locale in vista della riapertura delle scuole.
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Ma non c’è solo la questione dei fondi per il trasporto a scuola, a tenere caldo questo fronte. Si parlerà anche dei contributi richiesti da Comuni, Province e Città metropolitane per l’affitto di immobili o spazi da destinare ad aule didattiche. Anche perchè, in vista del rispetto del distanziamento sociale, il rischio grande è quello di non poter contare su sufficienti spazi per lo svolgimento delle lezioni. Anci e Unione delle Province d’Italia avevano scritto al ministro Azzolina, chiedendo un ulteriore stanziamento di 300 milioni per la ricerca di nuovi locali e gli eventuali lavori da fare.
Al momento, però, il ministero avrebbe stanziato solo 70 milioni. Poco meno di un quarto della cifra richiesta.