Promettevano facili guadagni investendo su preziosi e diamanti, denunciati in dieci. La Guardia di Finanza ha scoperto una maxi truffa in provincia di Viterbo, nel Lazio
La guardia di finanza di Civita Castellana, in collaborazione con i colleghi del capoluogo e sotto il coordinamento del comando provinciale di Viterbo, ha concluso nei giorni scorsi l’operazione “Diamante”. Quest’ultima, diretta dalla procura della repubblica di Viterbo e originata dalla denuncia di alcuni privati nei confronti di una sedicente società d’investimento, con base a Monterosi, riguardava un giro milionario di diamanti e falsi investimenti che prometteva facili guadagni per i propri clienti.
“Le indagini – secondo quanto riportato nella nota della finanza e riportata da Ansa – avrebbero fatto emergere un disegno fraudolento ideato dai rappresentanti legali di una società procacciatrice di affari i quali, coadiuvati da un soggetto già noto alle cronache per essere specializzato in analoghe frodi finanziarie internazionali, si sarebbero appropriati di ingenti somme reimpiegando il denaro sottratto in attività immobiliari e beni di lusso”.
Nello specifico, le vittime – in parte rappresentanti legali di società dedite all’intermediazione finanziaria – “venivano indotte a investire delle generose somme di denaro associandosi in un’operazione finanziaria, garantita da una polizza fideiussoria, che prometteva ingenti guadagni derivanti da investimenti in metalli preziosi e diamanti”.
I dettagli dell’operazione da milioni di euro
“La truffa – prosegue la nota delle fiamme gialle – era stata congegnata in modo che, alla scadenza del periodo di investimento, alle decine di clienti coinvolti non venissero elargiti gli interessi promessi e, nel contempo, le fideiussioni non potessero essere escusse in quanto false”. Durante l’operazione sono state effettuate numerose perquisizioni locali su tutto il territorio nazionale e accertamenti anche di natura finanziaria e tecnica.
In totale sono state denunciate dieci persone, a vario titolo, con le accuse di truffa, ricettazione, riciclaggio, autoriciclaggio, appropriazione indebita e falso materiale. La finanza ha inoltre sequestrato un immobile del valore di circa 300mila euro ed è stata avanzata la proposta di sequestro di somme per oltre 2 milioni di euro.
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L’attività, infine, è stata ulteriormente approfondita dai finanzieri di Civita Castellana in materia di tassazione dei proventi illeciti, così come previsto dalla normativa (legge 24 dicembre 1993 n. 537), con l’esecuzione di alcuni controlli fiscali nei confronti dei titolari della società. Uno di loro, che ricopriva la carica di rappresentante legale, è stato denunciato all’autorità giudiziaria con l’accusa di omessa dichiarazione.