Il Governo propone un compromesso che vedrà l’utilizzo i mezzi pubblici all’80% della capienza. Ma alcune Regioni vogliono il rinvio dell’apertura.
Così si accende una nuova polemica sul fronte scuola, che vede diverse Regioni andare verso la posticipazione dell’inizio dell’anno scolastico. Infatti, ai Governatori di Puglia e Sardegna che già da tempo avevano deciso di far ripartire le lezioni una settimana più tardi, ora si aggiungono anche De Luca, presidente della Campania, e Marsilio, governatore dell’Abruzzo. “In queste condizioni è impossibile aprire le scuole il 14” è il commento di De Luca. “Mi pare evidente che non ci sia nulla di pronto” – aggiunge Marsilio – “a me arrivano richieste da parte di tutti i sindacati, anche di centrosinistra, di prendere tempo. Non vedo cosa ci sarebbe di scandaloso. C’è comunque l’appuntamento elettorale, che senso ha riaprire in fretta e furia per poi chiudere?”.
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Mentre Stefano Bonaccini, presidente della conferenza delle Regioni, tenta di trovare un punto d’accordo con i suoi colleghi, arrivano le novità del Comitato tecnico scientifico. Il Cts ha infatti stabilito che nei mezzi di trasporto saranno installati dei divisori tra i sedili, in modo da limitare la possibilità di contagio. In questo modo la capienza degli autobus potrebbe arrivare all’80% del totale. Il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli ha addirittura proposto di considerare congiunti i compagni di classe e di permettere la circolazione al 100% della capienza per i tragitti inferiori ai 15 minuti. Ma sulle mascherine non si transige: dovranno essere indossata rigorosamente per tutta la durata del viaggio.
La strada intrapresa dal Governo è chiaramente quella del compromesso, al fine di riuscire a coinvolgere il maggior numero di studenti possibili e garantire un ritorno a scuola entro la data stabilita. Infatti l’Esecutivo ha accettato di rimpinguare le tasse dei comuni con 200 milioni aggiuntivi che andranno impiegati nel potenziamento del trasporto pubblico locale.
Nel frattempo si è chiusa la trattava sulla gestione dei contagi nelle scuole. Seguendo le direttive dell’Istituto Superiore di Sanità, la conferenza unificata Stato-Regioni ha approvato le norme che regoleranno i comportamenti da seguire in caso di tamponi positivi nelle aule. La raccomandazione è quella di lasciare mano libera ai singoli istituti scolastici per quanto riguarda l’attivazione della didattica a distanza in caso di insorgenza di casi positivi. “La scuola partirà in sicurezza e la sicurezza sanitaria negli istituti scolastici era una priorità assoluta per il Paese. Con il lavoro congiunto, la massima e leale collaborazione tra il governo, le Regioni e gli Enti locali, oggi abbiamo ottenuto un grande risultato”: è il commento soddisfatto di Stefano Bonaccini.
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