Conduttrice, showgirl, cantante e attrice di successo, sapete che in realtà Raffaella Carrà non è stata sempre bionda?
Tutti quanti conosciamo il caschetto biondo di Raffaella Carrà, diventato nel corso degli anni una vera e propria icona. In realtà Raffaella Carrà non ha sempre portato i capelli biondi, bensì nasce scura e riccia. Sono poche le immagini in cui è possibile vedere la conduttrice con il suoi colore di capelli naturali e tra i pochi scatti disponibili vi è una copertina di Tv sorrisi e canzoni.
Nel 1965, quando ha vestito i panni di Gabriella nel film “Il colonnello Vin Ryan”, inoltre, Raffaellà Carrà aveva i capelli castani. Un colore, quindi, molto diverso da quello a cui ormai tutti siamo abituati. Prima di arrivare ad avere il noto caschetto biondo che tutti conosciamo, quindi, la nota cantante ha avuto un grande cambiamento di look che l’ha portata ad avere l’aspetto che noi tutti oggi conosciamo.
Ritornata sul piccolo schermo lo scorso anno con il programma A Raccontare Comincia Tu, Raffaella Carrà è pronta a ritornare in televisione giovedì 7 maggio in prima serata su Rai 3 per intervistare grandi personaggi dello spettacolo. In grado di strappare dichiarazioni importanti anche a volti più riservati, come con Maria De Filippi e Luciana Littizzetto, la conduttrice è riuscita ad ottenere un ottimo riscontro da parte del pubblico.
Proprio parlando di Maria De Filippi, nel corso di un’intervista rilasciata a “Tv Sorrisi e Canzoni”, Raffaella Carrà ha dichiarato: “Con Maria mi sono divertita un sacco”. Sempre nel corso dell’intervista, inoltre, la conduttrice ha parlato dei suoi capelli: “Pensi che i miei capelli naturali sono castani scuri con le onde mediterranee. Il caschetto è nato verso il 1970 e non l’ho mai più abbandonato, ma se guarda le foto da allora in avanti noterà che non è mai uguale. La mia teoria è che devi essere riconoscibile ma nello stesso tempo devi cambiare e rinnovarti poco a poco”.
Per quanto riguarda i suoi sogni e qual è la sua realtà, la Carrò ha aggiunto: “Da bambina sognavo di vivere nella musica classica, e ho studiato danza a Bologna da quando avevo 3 anni e mezzo: volevo diventare una coreografa di balletto classico. A 14 anni mi sono trovata nei corridoi a domandare alla mia insegnante, la fondatrice dell’Accademia nazionale di danza che stavo frequentando: “A quanti anni posso diventare coreografa?”. E lei: “28 anni, come minimo, per avere il diploma, poi ci sono le specializzazioni…. Ho pensato che fosse davvero troppo tempo, allora mi sono ritrovata al Centro sperimentale di cinematografia, dove facevo corsi di attrice. Ma io l’attrice non la volevo fare…”.
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