Il ministro della pubblica amministrazione Fabiana Dadone fornisce alcune indicazioni attraverso un post su Facebook. “Chi è interessato all’anticipo del Tfr dovrà richiedere la certificazione del diritto all’anticipazione”, scrive.
Arrivano novità importanti su un altro decreto in arrivo dal Governo nazionale. Si tratta di quello che assorbe e ratifica l’accordo quadro con l’Abi per l’anticipo del Tfs e del Tfr. A rendere noti gli ultimi aggiornamenti su questo decreto è stata Fabiana Dadone. Il ministro per la pubblica ammninistrazione ha buttato giù un lungo post su Facebook, per chiarire ogni singolo aspetto del nuovo decreto, che verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale a scopo solamente conoscitivo. Tuttavia, si tratta di una misura che è già operativa, in quanto la procedura giuridica – come svela la Dadone – è formalmente conclusa.
Ma come funzionerà la richiesta anticipata del Tfs e del Tfr? Il ministro svela il piano passo dopo passo di un decreto che rappresenta il “necessario punto di incontro telematico dei tre soggetti coinvolti: cittadini, banche e istituti previdenziali“. Il primo step riguarda i soggetti interessati alla richiesta anticipata, i quali dovranno richiedere all’ente erogatore del Tfs e del Tfr la certificazione del diritto all’anticipazione. L’ente, a propria volta, “entro 90 giorni dalla ricezione della domanda, rilascia, in presenza dei requisiti richiesti, la certificazione del diritto e dell’ammontare complessivo, oppure il rigetto della domanda“.
Nel suo lungo post, il ministro Dadone svela che l’importo massimo erogabile come anticipo è di 45mila euro. Il soggetto interessato, una volta ottenuta la certificazione del diritto, “può presentare alla banca la domanda di anticipo del Tfs allegando alcuni documenti”. Sono la certificazione del diritto all’anticipo, la proposta di contratto di anticipo predisposta dalla banca, il numero di conto corrente intestato o cointestato per accreditare l’importo finanziato, la dichiarazione sullo stato di famiglia e, nel caso di separazione o divorzio, l’indicazione dell’eventuale importo dell’assegno previsto per l’ex coniuge.
Ci sono ancora tre passaggi da fare in questo lungo iter per ottenere in forma anticipata il Tfs e il Tfr. Il primo riguarda la banca, che dovrà comunicare all’ente erogatore “la presentazione della domanda e l’accettazione della proposta di anticipo“. Dopodichè la palla passerà ancora una volta all’ente erogatore, come ad esempio, l’Inps, che “entro 30 giorni, effettuate le verifiche, comunica alla banca la presa d’atto della conclusione del contratto“. L’ultimo passaggio toccherà dunque nuovamente alla banca, che “entro 15 giorni dalla data di efficacia del contratto di anticipo, accredita l’importo erogato sul conto corrente indicato dall’interessato“.
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Una volta spiegati tutti gli step per l’ottenimento anticipato di Tfs e Tfr, il ministro Dadone ha espresso una certa soddisfazione per l’impegno profuso in tal senso. “Abbiamo lavorato duramente per raggiungere questo risultato, abbiamo cercato di velocizzare al massimo gli infinti passaggi e rimpalli burocratici che riguardavano sia il decreto attuativo sia l’accordo quadro. Ma finalmente ci siamo: ora siamo davvero all’ultimo metro prima di poter ridare ossigeno ai tanti pensionati che sono costretti ad attendere anche diversi anni prima di intascare la loro buonuscita e che aspettavano con ansia di poter utilizzare questo strumento“.