Rientro a scuola: che succede se un alunno o insegnante è positivo? Ecco il protocollo

Pubblicato il documento protocollo per il rientro a scuola in sicurezza: ecco le linee guida (redatte da Iss ed esperti) che andranno applicate e seguite a partire dal 14 settembre in caso di contagi tra alunni e personale scolastico.

Rientro a scuola - protocollo Covid
Rientro a scuola e protocollo Covid – foto di archivio – via Getty Images

I ragazzi e il personale scolastico si prepara per il ritorno tra i banchi. In tal senso, il Ministero ha pubblicato l’ordinanza con la quale indica la data del 14 settembre per l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico 2020/21 – anche se le Regioni possono deliberare in maniera autonoma nel rispetto della previsione dei 200 giorni di lezione. Oltre al fischio d’inizio, sono stati aggiornati e resi noti i protocolli in merito alla sicurezza per ciò che riguarda il rischio (o i casi) di contagio da Covid-19.

In particolare, è stato pubblicato il documento dell’Istituto superiore di sanità, realizzato grazie a una larga collaborazione istituzionale (Istituto superiore della Sanità, ministero della Salute, Miur, Inail, Fondazione Bruno Kessler e le Regioni Veneto ed Emilia-Romagna), contenente tutte le regole da applicare e seguire per la gestione di casi e focolai di coronavirus nelle scuole. Ma cosa succede se uno studente o un insegnante risultasse positivo al Covid? Ecco le linee guida individuate da Iss ed esperti.

Casi di contagio tra i banchi: come comportarsi?

Se un bambino o un insegnante risultano positivi al coronavirus, per poter garantire il proseguimento delle lezioni e garantire la sicurezza di compagni e dell’intero istituto, è fondamentale la figura del Referente scolastico. Sarà infatti proprio il Referente che, oltre a tener traccia di tutti gli eventuali casi di contagio, farà da raccordo tra la scuola e l’Asl di riferimento. Non si tratte chiaramente di personale improvvisato, ma saranno delle figure che, allo stato emergenziale delle cose, verranno formate sulle correte procedure da seguire in queste situazioni. Al Referente dovranno essere segnalati anche i casi di alunni sintomatici, e avrà il compito di controllare le eventuali “assenze elevate” (sopra al 40%) di studenti in una singola classe.

Per quanto riguarda la sintomatologia tipica del Covid-19, saranno le famiglie a doversi occupare di controllare e segnalare l’eventuale stato di salute dello studente. Il protocollo, infatti, prevede ad esempio che “il controllo della temperatura corporea del bambino venga fatta a casa ogni giorno prima di recarsi a scuola”. Spetterà al Referente esortare e richiedere attivamente la collaborazione dei genitori, che dovranno anche segnalare le eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al Covid-19. Inoltre, fondamentale è anche la registrazione di tutti gli eventuali contatti tra alunni e/o personale di classi diverse dello stesso istituto.

Quando un alunno è positivo al Covid-19

Se si sospetta che un alunno sia positivo, le raccomandazioni prevedono che venga isolato in un’area apposita e sia assistito da un adulto che indossi una mascherina chirurgica. Immediatamente vengono avvertiti i genitori che, una volta riportato a casa (si indica il più breve tempo possibile) il figlio, devono contattare il pediatra di libera scelta o il medico di famiglia. Sarà il medico di famiglia a decidere se è necessario contattare il Dipartimento di prevenzione (DdP) per l’esecuzione del tampone e, nel caso questo desse riscontro positivo, sarà fondamentale individuare i contatti e valutare le misure più appropriate da adottare.

rientro in classe - covid
Rientro a scuola e protocollo Covid – foto di archivio – via EPA

Tra queste misure, chiaramente, risulta anche la quarantena per i compagni di classe, gli insegnanti e gli altri soggetti che rientrano nella definizione di “contatto stretto”. Eppure, viene sottolineato nel documento, non basterà un singolo caso di Covid-19 nell’istituto per chiudere l’intera scuola. Spetterà alla Asl valutare di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti nelle ultime 48 ore. La chiusura della scuola sarà eventualmente valutata in base al numero di casi confermati, a quello di eventuali focolai, e in base al “livello di circolazione del virus all’interno della comunità”.

Quando un adulto è positivo al Covid-19

Per quanto riguarda, invece, l’eventualità di positività tra gli operatori scolastici e/o gli insegnanti, il protocollo prevede che nel caso di sintomi le persone interessate vengano allontanate dall’istituto, così che possano rientrare al proprio domicilio e contattare immediatamente il medico curante. Inoltre, resta confermata per chi lavora a scuola la somministrazione, su base volontaria, dei test effettuati dal medico di famiglia.

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Infine, per ciò che concerne il discorso mascherine, resta al momento confermato l’obbligo di indossarla per gli alunni sopra i 6 anni – sia che essi si trovino negli spazi comuni, sia nel caso in cui non sia possibile mantenere nelle classi il distanziamento di almeno un metro. Il documento, invece, non riporta l’utilizzo obbligatorio della mascherina per gli alunni che hanno meno di sei anni. Per ulteriori chiarimenti e delucidazioni, vi rimandiamo comunque al sito ufficiale del Miur.

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