Stando a quanto riportato dalla Scientifica di Palermo, quella che era la Opel corsa di Viviana Parisi presenterebbe un’ammaccatura sul parabrezza. Il vetro dell’autovettura risulterebbe lesionato nella parte lato passeggero. Emerge quindi l’ipotesi che Gioele abbia subito un trauma cranico sbattendo contro il parabrezza durante l’impatto. Ma il padre, Daniele Mondello, sostiene: quell’ammaccatura è precedente al 3 agosto.
Proseguono le indagini sulle cause che hanno portato alla morte di Gioele, figlio di Viviana Parisi e Daniele Mondello, protagonista del tragico giallo di Caronia. A seguito dei recenti ritrovamenti del piccolo di quattro anni, si cerca ora di comprendere le dinamiche che hanno scatenato il dramma. Diverse le ipotesi. Di recente sta prendendo piede una teoria, ancora tutta da verificare: Gioele potrebbe aver subito un trauma cranico sbattendo la testa sul parabrezza anteriore dell’Opel corsa, sul quale la Scientifica ha effettivamente rinvenuto una lesione sul lato passeggero. Ed effettivamente sul cranio di Gioele sono state rinvenute tracce di sangue, che potrebbero esser ricollegate a un trauma cranico. Per averne la certezza, però, è necessario aspettare ulteriori analisi. “Come ogni corpo anche quello di Gioele ci dirà qualcosa”, dice Elvira Ventura Spagnolo, il medico legale al centro del gruppo di lavoro.
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L’impatto sarebbe avvenuto durante l’incidente tra l’auto di Viviana e il furgone della ditta autostradale. L’idea è che, quindi, Gioele abbia perso la vita o si sia ferito gravemente durante l’impatto e Viviana, sconvolta, abbia deciso di suicidarsi. A parlare delle conseguenze di un impatto, seppur lieve, su un bimbo di quattro anni è Piero Volpi, primario ortopedico all’Humanitas di Milano: “Se si verifica un incidente e il bambino non è legato al seggiolino, può accadere di tutto. Gli effetti del trauma che può subire un bambino di quattro anni sono tanti e dipendono da due fattori: la posizione del corpo al momento dell’impatto e dalla forza cinetica del trauma stesso che dipende dall’entità del tamponamento e dalla velocità dell’auto al momento dell’incidente”.
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Intanto, Daniele Mondello specifica: “Il parabrezza dell’auto di Viviana era già lesionato, prima del 3 agosto scorso: si era rotto durante un sinistro precedente a quella data”. Lo dice attraverso il suo legale, l’avvocato Pietro Venuti. Nel frattempo i segni rinvenuti all’interno dell’auto indicherebbero che il bimbo è stato sballottato, stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano. Per comprendere l’entità e l’origine delle tracce di sangue rinvenute sul cranio di Gioele, però, è necessario attendere il responso degli esiti legali, che continueranno l’autopsia la prossima settimana. Prima di allora, difficile avanzare con sicurezza una qualsiasi ipotesi. Per questo si prosegue, non solo con gli esami su corpi e vettura, ma anche con le indagini sul campo. Sono stati disposti, infatti, nuovi accertamenti tecnici non ripetibili a partire dalle 18 di oggi. L’intento è di setacciare tutti i casolari, gli allevamenti e le abitazioni rurali nei dintorni del luogo del ritrovamento. Gli esami proseguiranno anche nella notte attraverso l’utilizzo del Luminol: si cercherà in questo modo di rintracciare eventuali tracce di sangue o biologiche. Poi l’identificazione degli animali presenti sul posto, per definire meglio l’origine dei morsi ritrovati sui corpi di Viviana e Gioele.