Tragedia a Sassari, detenuto trovato morto in cella nel carcere di Bancali. La vittima è un marocchino di 24 anni, e ora è giallo sulla sua scomparsa. Il Garante dei diritti: “La notizia della morte di un detenuto è sempre una notizia triste”.
Drammatico episodio, quello verificatosi oggi nella struttura penitenziaria di Sassari. Secondo quanto riportato dalle fonti, un giovane detenuto marocchino di 24 anni è stato trovato morto questa mattina nella sua cella, presso la Casa Circondariale Bancali “Giovanni Bachiddu”. Sempre secondo quanto si apprende, il detenuto era rientrato ieri dalla colonia penale di Isili, dove aveva trascorso un periodo di prova di circa 10 giorni. Tornato nel carcere di Bancali, il 24enne era stato ospitato in una cella del reparto Covid, dove avrebbe dovuto trascorre da solo i 14 giorni di quarantena – secondo quanto previsto dalle procedure per il contenimento dei contagi da coronavirus all’interno delle carceri.
Questa mattina, però, la tragica scoperta: sono stati gli agenti della Polizia penitenziaria a ritrovare il giovane privo di vita. Ma il decesso si è già tinto di giallo: sul corpo del detenuto, infatti, non sono stati rilevati né segni di autolesionismo né tracce di contusioni di alcun genere. Sulla sua morte è stato aperto un fascicolo, e sta già indagando il sostituto procuratore, Beatrice Giovannetti. Spetterà quindi alla Procura tentare di far luce sulle dinamiche e le cause che hanno portato a un simile episodio.
Il Garante dei diritti dei detenuti: “Siamo di fronte a una tragedia”
“La notizia della morte di un detenuto è sempre una notizia triste”, commenta il Garante dei diritti dei detenuti, Antonello Unida, dopo essere venuto a conoscenza della tragica scomparsa nel carcere di Sassari.
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E ancora, Unida ha poi sottolineato: “Ma quando a morire è un ragazzo così giovane siamo davvero di fronte a una tragedia. Avevo parlato con lui ieri, al suo rientro a Bancali. Era un po’ deluso per non essere potuto rimanere nella colonia penale di Isili, ma per il resto sembrava abbastanza tranquillo. Stamattina quando sono arrivato al carcere per il mio lavoro è stato il direttore a darmi la brutta notizia. La polizia penitenziaria si è attivata subito con la consueta delicatezza e professionalità e ora si sta contattando la famiglia tramite l’ambasciata del suo Paese”.