Calenda plaude Zaia: centrodestra e centrosinistra meriterebbero uno come lui

Calenda plaude Zaia: centrodestra e centrosinistra meriterebbero uno come lui. Così Carlo Calenda ad Asiago dove presenta il suo libro “Mostri”

Calenda plaude Zaia: centrodestra e centrosinistra meriterebbero uno come lui

Carlo Calenda, ad Asiago (Vicenza) per presentare il suo ultimo libro “Mostri“, incentrato sui mali che paralizzano il nostro Paese, commenta l’operato di Luca Zaia, attuale governatore del Veneto. “Il centrodestra si meriterebbe uno come Zaia”, afferma Calenda, “Di più: ne trarrebbe vantaggio il Paese. E pure il centrosinistra. Zaia è un buon amministratore. Durante i mesi terribili del lockdown si è mosso molto bene. Non mi stupirei se arrivasse al 70% di consensi. Ma la smetterei di sventolare l’autonomia come una bandiera ideologica. E guai a far credere ai cittadini che sia la panacea di tutti i mali“.

Sulla possibilità che Zaia possa competere in futuro con Salvini per la leadership all’interno della Lega, Calenda sostiene che “è evidente che la Lega di Zaia, impegnata sul buon governo del territorio, non ha niente da spartire con quella di Salvini, capace solo di urlare contro i migranti e l’Europa. Per carità, un conto è guidare una regione, altra cosa assumere una leadership nazionale“.

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Calenda, tuttavia, chiarisce:”Sia chiaro, sono favorevole all’autonomia differenziata. Meglio ancora, vorrei un meccanismo ad assetto variabile, fondato sui risultati delle amministrazioni: se sei bravo amplio le materie di tua competenza, se usi l’autonomia come moneta politica, con lo scopo di ottenere consensi, te la tolgo. Tutto questo in quadro ben preciso: la scuola e, per restare all’attualità, le emergenze sanitarie devono restare in capo allo Stato. I conflitti nella gestione della pandemia tra governo centrale e regioni non sono un bello spettacolo”.

Il leader di Azione, infine, si esprime sul Mes:”tanto per cominciare prenderei immediatamente i 36 miliardi del Mes destinati alla sanità. Basta con le polemiche ideologiche: quei soldi sono preziosi. Poi lancerei un grande piano per la formazione sul modello tedesco, incentrato cioè sulle nuove competenze tecniche. Terzo cardine, l’innovazione, con il potenziamento del programma Industria 4.0 e l’incentivazione di tutti gli investimenti in chiave green: digitalizzazione e sostenibilità devono essere i motori della rinascita“.

Anna Di Donato

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