La paura di contrarre il Coronavirus ha indotto diverse persone a sospendere i controlli e i monitoraggi. Si parla di una percentuale tra il 20 e il 30% dei pazienti che si sono chiusi in casa terrorizzati.
Il Coronavirus non ha portato solo conseguenze negative sul piano strettamente sanitario. Non ci sono solo le migliaia di persone rimaste uccise o anche solo contagiate dal Covid-19 a mettere ansia e tensione nel Paese. Ma ci sono altre categorie di malati che hanno dovuto fare i conti con gli effetti della diffusione di questo nemico invisibile. Stiamo parlato dei malati oncologici, che in Italia sono diverse migliaia e hanno vissuto nella paura di farsi contagiare dal Coronavirus. A renderlo noto sono stati i medici che si occupano di queste malattie gravi.
Uno degli effetti collaterali della diffusione del Coronavirus riguarda proprio la cura e il monitoraggio di queste malattie. A parlarne è stato Giacomo Zanus, direttore dell’unità di quarta chirurgia dell’ospedale di Treviso. Il primario ha fatto capire che sono tanti i malati oncologici che hanno sospeso cure e controlli, in attesa di tempi migliori. E i numeri sono preoccupanti: “L’epidemia da coronavirus ha avuto un impatto psicologico su una percentuale tra il 20 e il 30% dei pazienti che si sono chiusi in casa terrorizzati, sospendendo i monitoraggi fa il punto il primario adesso hanno ripreso a rivolgersi all’ospedale. Gli interventi chirurgici in questi casi si rivelano inevitabilmente più complessi. Ma stiamo facendo tutto il possibile per recuperare il terreno“.
Anche Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della città della Marca, ha sottolineato questo problema. Potrebbe trattarsi di un vero e proprio allarme, considerando la delicatezza di queste malattie. “Alcuni pazienti hanno smesso di eseguire gli esami – svela Benazzi – . Di conseguenza oggi ci si trova ad affrontare problemi che nel tempo sono progrediti e sono diventati più articolati“. Una brusca interruzione dei controlli e delle cure, ovviamente, non può far altro che portare conseguenze negative sui malati. I quali ora rischiano di essere compromessi.
I malati oncologici, dunque, hanno deciso di fermare i controlli pur di evitare il contagio da Coronavirus. Il tutto nonostante diversi ospedali in cui proseguire le cure, abbiano garantito la massima sicurezza anche durante il periodo del lockdown. Le cose, però, non sembrano essrre cambiate: “Abbiamo sempre operato le urgenze – prosegue Zanus – . Non fosse stato così, oggi ci ritroveremmo con situazioni ormai non più operabili. Invece, grazie all’organizzazione adottata a livello di Usl e Regione, le cose sono andate diversamente. Certo, i problemi si stanno rivelando più complessi rispetto a prima“.
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Anche perchè, persino durante il periodo del lockdown gli interventi chirurgici sono proseguiti. Sono stati circa 160 nel periodo che oscilla tra il 26 febbraio e il 3 maggio. Sono stati la metà rispetto allo stesso periodo del 2019, in cui gli interventi sono stati più di 300. Ma questo calo degli interventi è legato in buona parte – circa il 35% – alla decisione dei malati di non farsi controllare. Dunque il Coronavirus continua a creare problemi, anche se in questo caso, più di un contagio in termini fisici, ne riscontriamo uno a livello mentale.