Nuovi sviluppi in merito al sabotaggio della candidatura di Teresa Lin: due gli autori del sito web falso, indagati e accusati per diffamazione e sostituzione di persona. Uno di loro è il figlio di una candidata alla lista concorrente.
Vengono resi noti oggi, i provvedimenti a carico di due indagati in merito alla questione legata alla candidatura di Teresa Lin. Secondo quanto viene riportato dalle fonti, l’avviso di garanzia parla di diffamazione e sostituzione di persona imputati a Stefano Mei e a un giovane cinese, suo socio in una società di informatica. La vicenda riguarda la creazione di un sito web falso (“teresalin.it”) atto a screditare la giovane candidata cinese, inserita in una lista a sostegno del sindaco Matteo Biffoni.
Un indagato è figlio della candidata avversaria
Siamo a Prato, e oggi viene reso noto che sia Stefano Mei che un giovane cinese (suo amico e socio di una società d’informatica) sono stati accusati per reato di diffamazione e sostituzione di persona. Secondo la Procura, infatti, sarebbero loro i due attori che, alla vigilia delle elezioni comunali del 2019, hanno tentato di screditare la candidata cinese Teresa Lin realizzando ad hoc un sito web falso.
Teresa Lin (poi eletta in consiglio comunale) era inserita nella lista a sostegno del sindaco Matteo Biffoni (poi rieletto anche lui), e vedeva come avversaria la candidata Antonella Logli, che concorreva invece per la lista “Cittadini pratesi” (a sostegno dell’elezione di Marilena Garnier). Secondo quanto riportano le fonti, Stefano Mei sarebbe il figlio della stessa Logli, che tuttavia sarebbe estranea all’intera vicenda.
Mei, insieme al suo complice, avrebbe mandato online un sito (registrato a Tallin, in Estonia) atto a fare pubblicità negativa all’avversaria della madre, una settimana prima delle elezioni del 26 maggio. Tra i contenuti del sito fasullo, comparivano messaggi in cinese – scritti grazie all’aiuto del complice – che avrebbero potuto compromettere seriamente l’elezione della candidata (“Votate per me che insieme a Biffoni saremo in grado di interrompere le ispezioni a sorpresa nelle nostre aziende”, tra i tanti).
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Le prime segnalazioni in merito ai messaggi vennero sporte da Marilena Garnier, che chiese per questo il ritiro della candidatura di Teresa Lin: tuttavia, bastarono poche ore per smascherare il sito fake, e a far partire le indagini sotto sollecitazione dello stesso sindaco di Prato. Ad oggi, la polizia postale ha perquisito le abitazioni e gli studi dei due indagati, scoprendo nella casa di Mei la carta di credito con la quale è stata pagata la messa online del sito. Nei prossimi giorni gli indagati potrebbero essere chiamati e sottoposti ad interrogatorio.