Guido Carlo Cornia durante la sua carriera da dentista aveva messo da parte una discreta fortuna. Una volta in pensione, negli Anni Ottanta, si era stabilito in Liguria. A 91 anni si è spento lasciando un capitale di oltre un milione che ha ereditato la badante 27enne, adesso nel mirino.
Fra Lavagna e Genova Guido lo ricordano in tanti, soprattutto per l’attività di filantropo e la passione per la cultura. La Procura adesso indaga sui suoi ultimi anni di vita. E in particolare su un’eredità contestata di oltre un milione di euro. Da tenere in considerazione,soprattutto la vita dell’anziano dal 2010, anno in cui l’uomo perde l’amatissima moglie, Maria Grossi. Sprofonda in una forte depressione e perde in breve tempo importanti gradi di autonomia, prima di spegnersi nel 2015 a 91 anni. A beneficiare di buona parte del suo patrimonio è la badante, Tatiana Crihan, 27 anni, di origini moldave, che dopo aver ereditato quasi tutto il patrimonio adesso si trova sul registro degli indagati per circonvenzione di incapace.
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Nella vicenda, oltre all’eredità, sarebbero state aggiunte firme false, prelievi a ripetizione e furti di argenteria dalla casa in cui viveva stabilmente la badante e in due esposti vengono segnalati alla Procura anche tre polizze vita accese presso Banca Intesa. Ad occuparsi della stipula di quelle polizze è Antonio Curtale, consulente finanziario indipendente in stretto contatto con l’uomo. Due delle polizze avevano un valore di mezzo milione di euro, e Cornia le aveva intestate al nipote. Nel giro di due giorni avrebbe cambiato idea, destinandole alla badante. Il tutto era stato firmato agli atti. Il secondo nome sul registro degli indagati è Mauro Caveri, ex vicesindaco, consigliere comunale e candidato a primo cittadino, ex consulente finanziario e beneficiario di una terza polizza sottoscritta da 300 mila euro: “Tengo a precisare che non avevo alcun ruolo in Banca Intesa – chiarisce -. Quanto al signor Cornia, eravamo amici da molti anni, ci eravamo conosciuti in banca. Era una persona sola, non ho mai conosciuto suoi familiari. Un uomo colto, appassionato di illuminismo. Quando ci incontravamo chiacchieravamo di politica e talvolta mi chiedeva di cercargli alcuni libri rari. Il lascito ha stupito anche me: non me ne parlò mai e scoprii dell’esistenza della polizza solo dopo la sua morte”.
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Eredità al nipote: polemica con Banca Intesa
A mettere in discussione lo stato mentale dello zio negli ultimi anni era stato il nipote, morto tre giorni fa per un malore al cuore. Non potrà vedere l’esito delle denunce presentate ormai da oltre quattro anni e non saprà mai davvero come siano andate le cose riguardanti l’eredità. A gennaio del 2020, il pm Paola Crispo ha chiuso l’indagine sui movimenti anomali sul conto corrente, 180 mila euro e notificato un avviso di garanzia alla badante. Mentre il filone sulle polizze sarebbe tutt’ora in corso. Sebbene in quattro anni, spiega non senza sorpresa Caveri, nessuno lo abbia citato come testimone.
Adesso la famiglia chiede di rivedere quell’eredità, vuole la verità. Sul fronte penale alcuni reati rischiano la prescrizione, mentre su quello civile i legali hanno deciso di presentare una richiesta danni nei confronti di Banca Intesa, citata per omesso controllo. La Banca per il momento mantiene un costante silenzio sul caso.