È stata stroncata da un malore improvviso, non è riuscita a chiedere aiuto a nessuno e se n’è andata nella solitudine più totale.
È accaduto a Treviso, a stroncare la donna un malore improvviso, forse un infarto. Si trovava nel bagno del suo appartamento. Non è riuscita a chiedere aiuto a nessuno e se n’è andata nella solitudine più totale di questa calda estate. Il corpo è rimasto poi per più di due settimane abbandonato, nessuno aveva reclamato la scomparsa della donna. Fino a quando i vicini, a causa del forte odore, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine e hanno scoperto il cadavere di Donatella Sanson, di 67 anni.
Chi era la vittima
Donatella Sanson viveva da diversi anni in un condominio in via Giambattista Piazzetta al numero 12, nel quartiere Fiera. La donna si trovava in una condizione di isolamento anche a causa dei suoi problemi di natura psichica per cui era stata in cura in passato. Non aveva parenti stretti ma solo un amministratore di sostegno che però non aveva contatti con lei da diverso tempo, l’ultima visita risale infatti allo scorso 6 agosto. Non era seguita dai servizi sociali del Comune e secondo le testimonianze del vicinato, era raro vederla. L’allarme è stato lanciato ieri mattina, alla questura di Treviso e al 115.
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L’intervento
È intervenuta anche una squadra dei vigili del fuoco per forzare la serratura del portone dell’appartamento. Il cadavere della donna è stato rinvenuto poi in pochi secondi. Era giunta in soccorso anche un ambulanza del Suem, il cui intervento non si è reso necessario; secondo le stime del medico, la donna sarebbe deceduta quindici giorni fa e per cause certamente naturali. Non erano presenti sul corpo segni che potessero indurre a ipotizzare eventuali atti di violenza di terzi. L’appartamento appariva inoltre in ordine e senza ammanchi di nessun tipo. Già dalla giornata di ieri la questura ha avviato ricerche di eventuali parenti, anche non di primissimo grado. Il cadavere della donna è stato portato all’obitorio dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, in attesa che qualcuno si faccia avanti e si faccia carico del funerale.