In Francia, a Sainte-Marie-la-Mer, è stato chiesto a due donne in topless di coprirsi. Una richiesta arrivata da parte di una famiglia infastidita dalla circostanza. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, interviene per sottolineare che la libertà è un bene prezioso.
È successo in Francia, a Sainte-Marie-la-Mer, dove i gendarmi hanno chiesto a due donne in topless di coprirsi. A tal proposito è intervenuto il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, per rassicurare i francesi sul fatto che le libertà pubbliche non stanno indietreggiando: “Il rimprovero a due donne per il topless in spiaggia è senza fondamento. La libertà è un bene prezioso. Ed è normale che l’amministrazione riconosca i propri errori”. Gli agenti sono intervenuti su invito di una famiglia infastidita, perché i loro bambini piccoli erano rimasti turbati nel vedere la nudità. “I nostri agenti sono stati maldestri ma pensavano di fare bene”: così spiega la gendarmeria dei Pirenei orientali in un comunicato. “Dopo la proteste di una famiglia, hanno chiesto alle persone coinvolte se accettavano di coprirsi, spiegando il senso e l’origine della richiesta. È stata un’azione di mediazione, ma nessuna ordinanza municipale vieta il topless a Sainte-Marie-la-Mer”: conclude la gendarmeria.
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Difatti, sulle spiagge francesi stare a seno nudo è legale, a meno che un sindaco non abbia emesso un’ordinanza specifica che vale solo sul suo territorio. Per esempio, a Paris Plage, la spiaggia urbana sulle rive della Senna a Parigi, il topless è considerata una tenuta indecente punibile con una multa di 38 euro. Ma a Sainte-Marie-la-Mer, come nella stragrande maggioranza delle località balneari francesi, stare a seno nudo è consentito. Un episodio che ha suscitato polemiche anche perché la la spiaggia di Sainte-Marie-la-Mer non è troppo lontana da quella di Saint Tropez dove il topless è nato intorno alla metà degli anni Sessanta. L’ultimo caso a proposito della tenuta da spiaggia è scoppiato nel 2016, pochi giorni dopo la strage della promenade des Anglais: quella volta gli agenti intervennero contro il burkini, il costume integrale indossato da alcune donne legate all’islam più oscurantista. “I gendarmi chiedono a donne che prendono il sole a seno nudo di rivestirsi, ma invece domandare a donne in burkini di mettersi un costume da bagno normale attira accuse di discriminazioni. E qualcuno osa ancora contestare la sostituzione etnica e identitaria? Vergogna”: afferma Jean Messiha, il dirigente del Rassemblement National.
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Eppure, la pratica del topless in realtà sta diminuendo, secondo un sondaggio realizzato dall’istituto Ifop su 5000 donne europee, delle quali 1000 francesi. Nel 1984 le francesi che stavano in spiaggia in topless erano il 43%, dieci anni fa sono scese al 28% e oggi al 20%. Tra le ragioni indicate nel sondaggio, c’è il timore di venire infastidite, il fatto che togliersi la parte superiore del costume possa venire interpretato come un ammiccamento sessuale, e la paura di una critica al proprio corpo. Già una decina di anni fa il sociologo David Le Breton ha sostenuto che il topless stava diventando fuori moda perché “in un mondo che valorizza la giovinezza e la bellezza tenere il reggiseno in spiaggia è più una questione di paura del giudizio degli altri che di pudore, più un problema estetico che morale”.
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