L’assessore alla mobilità del comune di Bologna Claudio Mazzanti, finito al centro delle polemiche per suo post su Facebook sul ricovero di Flavio Briatore, commenta ora all’Ansa: “Giustizia divina? Era una battuta”.
Sul web, e non solo, nelle ultime ore è scoppiata la bufera per un post su Facebook di Claudio Mazzanti (Pd), assessore alla mobilità del comune di Bologna. Al centro del post, la presunta positività di Briatore al coronavirus, che arriva poco dopo la dura critica lanciata dall’imprenditore per la chiusura delle discoteche in Sardegna. Proprio sull’isola, infatti, Briatore ha il suo Billionaire, un locale difeso strenuamente dalla chiusura. Poi la notizia: Flavio Briatore sarebbe positivo al coronavirus, e insieme a lui anche altri 63 membri dello staff del locale, su un netto di 90 tamponi effettuati. A quel punto, la pioggia di commenti. Tra questi, anche quello dell’assessore Claudio Mazzanti, che su Facebook aveva affermato: “Al mondo c’è una giustizia divina. Vi ricordate cosa diceva Briatore sul Covid tutte invenzioni, contro il Governo che applica misure di tutela contro la pandemia, contro i i sindaci che facevano chiudere le discoteche quando non rispettavano le norme di sicurezza, sembrava di sentire Salvini, la Meloni ecc… in peggio. Poi ecco il risultato: 60 contagiati al Billionaire più lui, che giustamente se l’è preso il Covid, adesso vedrete farà meno lo sbruffone”.
Ora l’assessore si difende, parlando con l’Ansa: “Io non ho augurato la morte a nessuno, spero stia meglio. L’agire di Briatore, nelle settimane scorse, è stato poco rispettoso nei confronti dei morti da coronavirus, dei lutti, e nei confronti di lavoratori che, durante l’emergenza sanitaria, hanno mandato avanti il Paese. Giustizia divina? Era una battuta”. Però poi ribadisce: “Briatore ora sta vivendo sulla sua pelle come è il Covid. Spero si rimetta e che dica se la pensa ancora come prima, se davvero erano così matti quelli che dicevano, già mesi fa, che il virus era pericoloso. Il suo agire ha mancato di rispetto all’Italia”. Insomma, un passo indietro a metà, quello dell’assessore: da un lato l’augurio di guarigione, dall’altro un tono diverso, che spiega comunque come l’atteggiamento di Briatore pre-Covid sia stato nocivo per molti, in primis per lui.
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Sul primo post dell’assessore nel frattempo si sono scatenate le polemiche, provenienti anche dalla sua stessa fazione politica. A commentare è stato anche il responsabile nazionale cultura e spettacolo del Pd Davide Di Noi, che in un post su Facebook avrebbe affermato: “Le esternazioni dell’assessore Mazzanti, mio compagno di partito e membro di un’istituzione importante come il Comune di Bologna, sono inqualificabili, a maggior ragione perché provengono da chi dovrebbe dare il buon esempio in un momento difficile per il nostro Paese, in cui non sentiamo proprio il bisogno di queste polemiche e di questi pensieri in libertà. Credo che, per se stesso e per il Comune che rappresenta farebbe bene a chiedere immediatamente scusa e a dimettersi dall’incarico”. Ma gli attacchi arrivano, come prevedibile, anche dalla fazione opposta. A parlare della vicenda anche la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni, anche lei su Facebook, affermando:
“ll minimo che l’assessore Mazzanti possa fare è chiedere scusa e dimettersi. Uno, perché al di fuori della simpatia o meno che si può provare per qualcuno, certe cose non si devono dire, ancora più se si è nelle istituzioni. Due perché essendo assessore di un comune, accosta il fango delle sue parole a Bologna e questo non è ammissibile”. Quelle scuse, ora, arrivano a mezza bocca, e chissà se basteranno per placare le acque.