Alessia Morani, sottosegretaria allo sviluppo economico, parla ai microfoni di Agorà a proposito della riapertura delle scuole: “Il 14 settembre riapriranno le scuole, sono stati predisposti i protocolli per tutte le scuole, dall’asilo alle scuole superiori. Scontiamo problemi di edilizia e spazi che non derivano dal Covid”.
Le scuole riapriranno il 14 settembre, dice ad Agorà Alessia Morani, sottosegretaria allo Sviluppo economico. Le scuole riapriranno perché i protocolli ci sono e l’operatività per risolvere gli ultimi nodi è massima, rassicura Morani: “Il 14 settembre riapriranno le scuole, sono stati predisposti i protocolli per tutte le scuole, dall’asilo alle scuole superiori. Scontiamo problemi di edilizia e spazi che non derivano dal Covid, ma da decenni e si sta lavorando per attrezzare i locali per evitare che ci siano classi troppo affollate”. Non si tratta di un problema emerso nell’ultima ora, ed è da mesi, ormai, che il Governo sta cercando di risolverlo. Morani continua: “E’ un lavoro che stiamo facendo da tutta l’estate, non si è mai interrotto”, così come “non si è mai interrotto l’esame epidemiologico di insegnanti, personale e di tutti quelli coinvolti. Ora stiamo affrontando il tema del trasporto scolastico, che non è un problema semplice”. Insomma, secondo Morani i problemi sono tanti, ma l’impegno del Governo è costante, volto a risolvere criticità apparse più volte anche in altri Paesi europei: “Ci troviamo di fronte a una pandemia. Anche negli altri Paesi sulla scuola ci sono stati tanti stop e go. Serve un piano serio sulle riaperture. Per quanto riguarda settembre, siamo consapevoli che non tutto sarà a regime, ci vorrà qualche settimana”.
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Intanto il premier Giuseppe Conte alza l’attenzione sull’apertura delle scuole, convocando un incontro che ha avuto luogo lunedì. Presenti la ministra dell’Istruzione e i ministri competenti sulla riapertura, la titolare del Mit Paola De Micheli e il ministro della Salute Roberto Speranza. A partecipare al vertice, anche Angelo Borrelli e Domenico Arcuri. Tutti presenti, insomma, per contribuire all’organizzazione dell’apertura delle scuole, perché, come ribadito dal premier, “la scuola è una responsabilità di tutti, non solo della Azzolina”. Poi ancora: “Per il governo far riaprire la scuola è un imperativo categorico. Non sono ammessi errori di alcun tipo. Dobbiamo essere assolutamente preparati. L’anno scolastico deve ripartire come stabilito. E deve ripartire in sicurezza”. Secondo Il Messaggerro l’aria che tira sarebbe quella di un commissariamento della ministra dell’Istruzione. Le versioni sono tante, alcuni parlano di solidarietà, altri di commissariamento.
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Nel frattempo, per oggi sarebbe previsto un nuovo incontro tra Regioni e Governo sull’avvio dell’anno scolastico. Al centro del vertice, le prescrizioni sanitarie e il trasporto pubblico, a seguito delle prime indicazioni fornite dal Mit per l’utilizzo degli scuolabus. Presenti, oltre ai governatori, anche i ministri competenti: Lucia Azzolina, Roberto Speranza, Paola De Micheli, con il commissario all’Emergenza Domenico Arcuri. A commentare è già Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali, che ribadisce: ”Non torniamo indietro, le scuole vanno riaperte in sicurezza. I tamponi e i test devono essere fatti e vanno fatti in tempo reale. Se c’è un contagio, si agirà di conseguenza”. Poi ancora: “Il 14 parte un gruppo molto importante e alcune Regioni partono dopo le elezioni intorno al 23-24 settembre. Se si vota il 20-21, il tempo della sanificazione e si partirà il 23-24. Mi viene in mente la Puglia, la Sardegna, la Calabria”. Non mancano, però, le polemiche da parte di diversi governatori, tra cui quello della Liguria Giovanni Toti: “Mancano 20 giorni all’inizio della scuola e ancora si naviga nel buio dell’inconcludenza di questo governo, che ha avuto mesi per decidere per poi ritrovarsi all’ultimo senza soluzioni. Risposte chiare e immediate. È quello che le Regioni, compatte come sempre sui temi che riguardano la vita delle persone, chiedono all’esecutivo per la riapertura delle scuole. Le famiglie, il personale scolastico e i nostri bambini e ragazzi meritano di sapere e di riprendere l’anno scolastico”.
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