I difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi, ritenuti responsabili della strage di Erba, chiederanno di esaminare nuovi elementi mai ritenuti rilevanti nel corso delle indagini. Nuova udienza in Cassazione il prossimo 17 novembre
Si terrà il 17 novembre l’udienza, davanti alla Corte di Cassazione, in cui i difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati per la strage di Erba dell’11 dicembre del 2010, chiederanno di poter analizzare reperti trovati sul luogo dell’eccidio e che non erano stati presi in considerazione nelle indagini. Il ricorso – come riportato da Ansa – scaturisce dal diniego della Corte d’assise di Como, nei mesi scorsi, alla richiesta del difensori della coppia, condannata all’ergastolo per gli omicidi di quattro persone, tra cui un bambino di due anni, mentre una quinta rimase gravemente ferita. Gli avvocati Fabio Schembri e Luisa Bordeaux hanno anche rinnovato la richiesta di accedere al server della Procura di Como per poter disporre di tutte le intercettazioni telefoniche e ambientali.
Inizierà il prossimo 25 novembre il processo a carico di Azouz Marzouk. Il tunisino è il marito, il suocero e il padre di 3 vittime della strage di Erba, avvenuta l’11 dicembre 2006: si tratta della moglie Raffaella Castagna, di sua madre Paola Galli e di suo figlio Youssef di soli 2 anni. Ovviamente non è accusato degli omicidi, ma siederà sul banco degli imputati per rispondere di calunnia.
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“Olindo e Rosa innocenti”, Marzouk a processo per calunnia
Marzouk non è imputato per omicidi, ma la sua posizione in passato ha fatto discutere. Infatti, ha più volte sostenuto, anche a mezzo stampa, l’innocenza dei due assassini rei confessi e condannati all’ergastolo, gli ex vicini di casa Rosa Bazzi e Olindo Romano. Secondo il tunisino, i due, quando confessarono la strage, mentirono. Non ha mai accettato quella confessione e lo ha ribadito a chiare lettere. Ma per i giudici di Milano si tratta di una calunnia, visto che sulla base di quella confessione i due imputati vennero poi condannati in tre gradi di giudizio. Per lui, il processo giudiziario si aprirà nel prossimo mese di novembre.