Con un lungo post su Facebook, Luigi Di Maio finisce nel mirino delle Sardine. In particolare, il ministro per gli affari esteri viene attaccato per il suo paragone con Nilde Iotti sul taglio dei parlamentari.
All’improvviso avviene il risveglio da parte delle Sardine. E si tratta di un risveglio particolarmente critico e polemico, in particolare nei confronti del Movimento 5 Stelle. L’ultimo lungo post pubblicato sulla pagina ufficiale su Facebook è un attacco plateale nei confronti di Luigi Di Maio. Il tema è quello del referendum sul taglio del numero dei parlamentari, sul quale i pentastellati e il loro leader puntano fortemente. Tanto da essere finiti nel mirino delle Sardine, che prendono a esempio l’ultimo post di Di Maio, quello del confronto con Nilde Iotti.
Quest’ultima manifestò diversi anni fa il suo pensiero in favore del taglio del numero dei parlamentari. Tuttavia, secondo le Sardine ci sono diverse differenze tra una delle prime donne in Parlamento e Di Maio. Tanto da sottolinearle in questo lungo post su Facebook: “Da una parte c’è chi ha sempre descritto il Parlamento come la massima espressione della volontà popolare, dall’altra chi lo vede come un costo, o peggio, come una scatoletta di tonno. Da un lato c’è chi esercita la maggior parte della sua attività politica su Facebook o su altre piattaforme diverse dal Parlamento, dall’altro la “Madre della Repubblica” che si è battuta per tutta la sua vita politica per far vivere il principio costituzionale della centralità del Parlamento come luogo di confronto, anche aspro, purché democratico“.
L’invettiva da parte delle Sardine nei confronti di Di Maio prosegue in maniera molto dura. Il ministro per gli affari esteri viene descritto come un “un eletto che per accordi di Palazzo vanta già due ministeri“. Salvo poi dire che chi vota NO è per il Palazzo mentre lui sta con i cittadini. Dall’altra parte viene messa, ben distante dal leader del Movimento 5 Stelle, proprio la Iotti. A quest’ultima viene riconosciuto di avere “ben presente che il nutrimento non negoziabile delle istituzioni fosse la partecipazione popolare“.
E viene utilizzata una citazione della stessa Iotti: “Io stessa – non ve lo nascondo -vivo in modo quasi emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione. Essere stata una di loro e aver speso tanta parte del mio lavoro per il loro riscatto, per l’affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio nella mia vita“.
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Nella parte finale del post, in cui viene resa chiaramente nota l’intenzione di votare NO al referendum, si conclude l’attacco delle Sardine a Di Maio. Sempre con il confronto con la Iotti: “Da una parte c’è chi crede che per ottenere un parlamento efficiente sia sufficiente tagliare una sola voce di costo (anche irrisoria) e chi invece la governabilità l’ha tradotta in azioni, lotte, proposte di riforme istituzionali (una su tutte: il cosidetto “Lodo Iotti”)“. Infine, nella stessa foto “da un lato c’è chi dopo qualche mese di governo ha affermato di aver sconfitto la povertà, dall’altra chi fino all’ultimo coltivò veramente il rapporto con i ceti più deboli per sostenere le battaglie di giustizia sociale“.
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