Il direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità tuona contro i suoi connazionali. “Mi aspettavo che i rientri dalle vacanze avrebbero prodotti questi effetti”, dichiara Ranieri Guerra.
L’Italia sta vedendo crescere in maniera imponente il numero di casi di contagio. Nei bollettini relativi ai due giorni scorsi, infatti, nel nostro Paese sono oltre mille i nuovi infetti da Coronavirus. Una situazione che poteva forse essere messa in conto, considerando il “liberi tutti”, soprattutto per quanto riguarda le vacanze in giro per la nostra nazione, ma anche verso l’estero. Per questo motivo arriva la ferma condanna da parte di uno degli esponenti più importanti dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Si tratta di Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, raggiunto questa mattina dai colleghi de Il Messaggero.
Ranieri Guerra ha fatto capire che la situazione potrebbe sfuggire di mano a breve. Ferma restando la capacità da parte del Governo di insistere sul rispetto delle norme anti-Covid, sono gli italiani a deludere il direttore dell’Oms. Anche se, in un certo senso, Guerra aveva previsto tutto: “Mi aspettavo che i rientri dalle vacanze avrebbero prodotti questi effetti. In Europa siamo circondati da nazioni con molti casi. Inoltre, c’è un discreto lassismo, soprattutto in altri paesi, ma lo stiamo vedendo anche in Italia, per fortuna in maniera ancora limitata, non perché non ci siano le regole, che esistono e sono state ripetute e ripetute“.
La colpa di tutto questo non viene data da Ranieri Guerra in maniera estesa. Tanto che l’esponente dell’Organizzazione mondiale della Sanità si spiega meglio: “Vedo molta gente estremamente disciplinata, soprattutto gli anziani, soprattutto i più fragili. Però non vale per tutti“. E allora cosa si sarebbe dovuto fare per evitare tutto questo? Lo spiega lo stesso Guerra: “Manca l’aspetto sanzionatorio, quello che invece ad esempio in Campania il presidente De Luca ha applicato“. Anche perchè non tutti sono consapevoli dei rischi che si corrono in caso di nuova diffusione del Covid.
Guerra sostiene che “per pochi irresponsabili, per poche persone che non ci credono, per pochi negazionisti che non vengono sanzionati e obbligati a rispettare le regole, andiamo a perdere una situazione ottimale che avevamo ereditato dal lockdown dopo molti sacrifici degli italiani“. Secondo il parere del direttore aggiunto dell’Oms, infatti, sono poche le persone che non rispettano le norme anti-Covid. E per quanto possano essere poche, queste sono “sufficienti a rimettere in circolazione il virus“. Dunque il livello di attenzione deve essere sempre alto.
Anche perchè in giro per l’Europa la situazione sta tornando a farsi pesante. In Francia e in Spagna si sta scollinando con continuità oltre quota 4mila nuovi casi al giorno. Guerra sostiene che l’Italia potrebbe arrivarci presto, “dato che stiamo assistendo sia ad un aumento dei positivi che ad una accelerazione conseguente dei tempi di moltiplicazione“. Anche se è da escludere un nuovo lockdown nazionale. Ma come si può ottenere l’interruzione della diffusione del virus? “Con una combinazione di intensificato contact tracing e isolamento dei microcluster identificati attraverso un aumento mirato dei tamponi“, sostiene Ranieri Guerra.
Un altro passaggio fondamentale per limitare i danni è l’aumento del “personale sul territorio per tracciare tutti i contagiati“. Ma anche l’isolamento delle persone che devono essere isolate e la ricostruzione della catena epidemiologica. “Io vedrei con favore – prosegue Guerra – un’estensione su tutto il Paese di sanzioni per chi non rispetta la regole, dalle mascherine al distanziamento. La norma senza sanzione non funziona molto“. Ma non è il caso, secondo il direttore dell’Oms, di ricorrere al lockdown: “Ora come ora si deve intervenire sul singolo cluster, in modo tempestivo, chiudere l’area e creare delle micro-zone rosse per fermare subito il contagio“.
Anche perchè, rispetto ai terribili mesi primaverili, la carica del Covid-19 sta cambiando. E ad ammetterlo è lo stesso Guerra: “È evidente che i denominatori dell’epidemia sono differenti rispetto all’inizio, quando invece la maggioranza di chi veniva colpito era anziano, con una maggiore letalità. Questo è un fattore positivo. Il problema però è che siamo in una fase di aumento della pressione virale e incrementando i numeri anche dei pochi rilevanti dal punto di vista clinico“. Ma secondo il membro dell’Organizzazione mondiale della Sanità bisogna tenere in considerazione un altro aspetto: “Siamo di fronte a un virus che conosciamo da sette mesi, ha cambiato il mondo, siamo lontanissimi dal conoscerne tutti gli aspetti“.
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Un occhio di riguardo, secondo Guerra, va rivolto anche al trasporto pubblico e privato. Secondo il direttore dell’Oms, inoltre, bisognerà proseguire anche con “una campagna informativa basata sui numeri e su quanto oggettivamente sta accadendo perché tutti comprendano che mascherine, distanziamento, igiene e sanificazione non sono espressioni di una dittatura sociale, ma le fondamentali misure di protezione collettiva“. L’intervista si chiude con un monito nei confronti di tutti: “Anche gli asintomatici, anche i giovani perfettamente sani, devono fare attenzione, perché non sappiamo cosa il contagio può lasciare. Magari nulla e lo speriamo tutti. Ma la ricerca ci dice che lascia dei segni e questo non va bene“.