Scompare Alberto Gori, papà di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e il lutto arriva anche in casa Parodi.
La nota giornalista Mediaset Cristina Parodi è stata travolta dalla cattiva notizia della scomparsa di Alberto Gori, papà di Giorgio Gori, suo marito: così piomba il lutto in casa Parodi. “Muore una persona perbene” si legge nei messaggi di compianto.
Lutto in casa Parodi: scomparso il suocero della giornalista
Non solo Giorgio Gori ma anche sua moglie sono stati coinvolti dal dolore: lutto in casa Parodi con la morte del suocero Alberto Gori.
E’ venuto a mancare, all’età di 91 anni, padre del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori che, oltre il periodo di forte stress amministrativo, con la sua città sottoposta alla piega dilaniante del Coronavirus, adesso si trova a vivere lo stress emotivo della scomparsa del genitore.
La morte di Alberto Gori colpisce anche la regina del telegiornale: Cristina Parodi, seconda moglie di Giorgio Gori e con cui ha costruito una solida famiglia.
La dedica di Cristina Parodi
Una famiglia numerosa ed unita, quella di Giorgio Gori e Cristina Parodi che oggi deve superare il dolore per la scomparsa di Alberto Gori e che, proprio qualche giorno fa, festeggiava il compleanno del proprio figlio Alessandro. “Giorgio e io ci siamo sposati il 1 ottobre del 1995, dunque sono quasi 21 anni, anni costellati anche di difficoltà, di sacrifici e di tanta, tantissima pazienza. Per far funzionare le cose, a qualsiasi livello, d’altronde ci vuole molto impegno e un progetto comune. Oltre che, ovviamente, un grande amore. Però, stando insieme tanto tempo, non è che si possa pretendere che fili sempre tutto liscio. Specialmente se hai tre figli, le “grane”, così come le soddisfazioni, sono all’ordine del giorno” aveva così raccontato la giornalista tempo fa.
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Lo scorso 20 agosto 2020, la giornalista Cristina Parodi è apparsa su Instagram con una dedica per il compleanno del figlio Alessandro, rivolgendo a lui delle dolcissime parole: “Sei nato la sera tardi del 20 agosto di 23 anni fa, in un ospedale quasi deserto. Quando ti ho preso in braccio la prima volta eri bianco, come ricoperto di farina… l’ostetrica mi ha detto: è nato con la camicia, è un buon segno. Sarà per questo che ami le camicie sgargianti (che solo tu puoi indossare) detesti farti fotografare e da allora riempi la mia vita di tante cose belle. Quella fortunata, insomma, sono stata io”.